Itinerario più pericoloso che difficoltoso, da effettuare solo in condizioni sicure.
Dal Parcheggio di Ferrate scendere qualche metro lungo la strada e prendere il sentiero che traversa in direzione di un nucleo di alcune case.
Passata la frazione continuare seguendo la traccia del sentiero estivo fino agli alpeggi di Oro Superiore da dove si inizia a vedere la sagoma del Lampone.
Portarsi alla chiesetta e facendo riferimento ai cartelli segnavia perdere un po’ di quota per raggiungere il fondovalle del Croso del Lampone.
Se le condizioni sono sicure e le valanghe di settore hanno già scaricato, si può seguire integralmente il letto del torrente uscendo così alla base del Lampone già oltre l’Alpe Le Piane (mt 1737).
Nel caso (anche al ritorno) le temperature producano valanghe sul versante esposto a Sud, si può traversare alti sull’opposto versante Nord, limitando il passaggio sul Croso del Lampone a poche decine di metri finali.
Dall’ Alpe Le Piane, restare al centro del vallone puntando direttamente lo scivolo nevoso che permette di passare oltre la bastionata rocciosa basale.
Si tratta di un breve passaggio esposto che può risultare il più pericoloso dell’intera gita in quanto tutte le scariche nevose (anche piccoli scivolamenti superficiali) che si staccano al di sopra tendono a confluire in questa direzione.
Nel caso non si ritenga sufficientemente sicuro il passaggio oltre la bastionata, si può concludere la gita salendo al vicino Finestrolo del Lampone e alla Cima del Soglio (ancora non ci sono relazioni).
Usciti sulla parete sommitale risalire lungo l’accennata dorsale portandosi il prima possibile sulla linea della cresta.
Raggiunta la cresta, senza mai esporsi troppo (cornici), in parte anche togliendo gli ski, seguirla interamente fino alla Cima del Lampone.
Solo con condizioni sicure, da valutare in loco, (basso zero termico) si possono tentare al ritorno alcune belle curve sul ripido(oltre i 40°)versante Sud del Lampone.
Bellissima gita scialpinistica completamente al di fuori dei classici itinerari della Valle d’Egua, su una cima che di bonario ha solo il nome.
- Cartografia:
- Kompass 88 Monte Rosa