In questo modo il percorso riduce il dislivello in salita e soprattutto si conclude in discesa, rendendo molto più godibile la parte attrezzata.
Si incontreranno tuttavia persone che lo percorrono nel senso antiorario con i conseguenti incroci (che in corrispondenza dei ponti tibetani potrebbero creare delle attese).
Percorso facile ma comunque in alta quota per cui richiede giornate con meteo stabile.
Consigliabile comprare i biglietti online per evitare le file al Passo del Tonale (acquistare biglietto "Sentiero dei Fiori")
Si raggiunge il Passo Presena 2997 m (Presena 3000), da dove volendo con una breve divagazione si può salire sulla Cima Presena, per sentiero e poi facili blocchi rocciosi 3068 m (grossa croce di vetta).
Dal Passo Presena si seguono i cartelli indicatori “Sentiero attrezzato Cresta Presena” che evita di perdere quota e conduce al Passo del Maroccaro restando sostanzialmente sulla cresta rocciosa.
Raggiunto il Passo del Maroccaro, con una breve discesa, si intercetta il sentiero normale proveniente dal Passo Presena (volendo si può anche percorrere direttamente il sentiero, che però obbliga ad una perdita di quota più significativa).
Si risale brevemente fino Passo di Lagoscuro 2969 m, con l’omonima capanna-rifugio.
Qui è possibile compiere la seconda divagazione del percorso, anch’essa facente parte del percorso attrezzato fino a Cima Payer (si allunga di un’ora abbondante il percorso). Dal Passo si prosegue a sinistra, a tratti di facile sentiero si alternano alcune cenge esposte ma attrezzate, alcune passerelle fino agli ultimi metri fi facili roccette che permettono di giungere in cima 3054 m.
Si ritorna a ritroso al Passo di Lago Scuro riprendendo il classico percorso del sentiero dei Fiori, che per il momento è un elementare sentiero che risale la china di pietre verso il Corno di Lago Scuro 3164 m, dove poco sotto è presente la Capanna Lago Scuro, rifugetto gestito da volontari ed aperto solo in loro presenza.
Dalla cima si inizia a scendere in maniera più ripida tra detriti e pietrame, incontrando presto i tratti attrezzati, una placca e poi un susseguirsi di cengie di facile percorrenza. Si aggira dal basso il Corno di Casamadre e in seguito si incontrano i due ponti tibetani. Da segnalare che le deviazioni che fino ad alcuni anni fa permettevano di bypassarli, ora sono dismesse quindi è d’obbligo affrontarli.
I ponti sono ottimamente attrezzati seppure abbastanza lunghi (uno di 75 m nei pressi del Gendarme di Casamadre).
Terminato il ponte ecco una galleria e quindi c’è la possibilità di una breve deviazione, tramite un tratto di ferrata vero e proprio quindi più impegnativo, raggiungendo una postazione sulla cresta sovrastante denominata “Nido d’Aquila”. La discesa di questo tratto va fatta a ritroso, per riprendere il percorso che termina in vista del Passo del Castellaccio 2962 m.
Da qui non resta che scendere dal sentiero segnalato verso il Passo Paradiso: non si tratta di un sentiero comodo perchè affronta numerosi tratti di pietraia da attraversare, quindi nonostante la relativa vicinanza della meta, non bisogna sottovalutare le tempistiche per rientrare alla cabinovia.
- Cartografia:
- kompass adamello la presanella
- Bibliografia:
- guda dei monti d'italia adamello vol.2