Anello che può essere percorso in entrambi i sensi e che può essere esteso alla Punta Loson.
Si potrebbe proseguire fino a Colletto (punto teorico ideale per l'inizio del sentiero, ma bisogna affrontare alcuni km di strada sterrata a tratti dissestata, necessario fuoristrada o auto alta).
Dal parcheggio del centro abitato di Gran Faetto si torna indietro per alcune decine di metri per incontrare un piazzale erboso dopo una stradina sterrata nei pressi di una piccola area parco giochi: qui un cartello indica l’inizio del sentiero, che permette di evitare una buona parte della strada sterrata per Colletto/Prato del Colle. La traccia si sposta verso est proseguendo quasi pianeggiante lungo un terrazzamento con muretti a secco, e poi prende a salire più decisa nel bel bosco di faggi. Con buona pendenza si intercetta una prima volta la strada, e poi ripreso il sentiero la si incontra nuovamente più in alto. Ora occorre proseguire lungo il tracciato della stradina, che si addentra nel vallone che culmina con il lontano colle della Roussa. Si arriva a Colletto (area con tavolini) e si affrontano due tornanti (volendo si può tagliare passando nel prato dell’alpeggio più a destra) e infine si arriva ad un tornante con indicazioni per il sentiero 442 del Colle della Roussa. Lo si segue passando per pascoli in leggera discesa, per poi intraprendere un lungo traverso a mezza costa, in leggera salita, che taglia alcuni canaloni. Successivamente si arriva ad un pianoro erboso, ormai fuori dal bosco dove è presente una fontana. Da qui il colle della Roussa è ormai abbastanza vicino; si tralascia la deviazione di sinistra per il Lago Ruen (compiendo l’anello si arriverà di qui al ritorno) e si continua tra massi e piccoli alberi superando una gobba, a breve distanza dal colle. In realtà è anche possibile tralasciare la salita al colle, puntando direttamente alla depressione più a sinistra, proprio alla base del crestone sud-est della Punta del Lago (riferimento alcuni affioramenti rocciosi, denominati Rocce dei Mortai).
Raggiunto il Colle della Roussa 2019 m, si volge a sinistra, seguendo il sentiero ben segnalato, superando la prima elevazione della dorsale sud-est, Rocce dei Mortai, poi una breve depressione ci conduce all’inizio della vera e propria salita alla cima. Il sentiero sale sempre abbastanza regolare, eccetto un paio di strappi più ripidi, mantenendosi nei pressi del filo di cresta o talvolta sul versante della Val Sangone. Si tocca la modesta Punta dell’Ila 2241 m, e si prosegue a monte fino a circa 2400 m quando si incontra un bivio. Si continua dritti, seguendo tacche di vernice bianco/rosse un po’ sbiadite, con percorso ora più ripido e faticoso, dapprima per ripidi pendii di erba scivolosa, poi per una fascia di roccette che si superano senza alcuna difficoltà (talvolta si appoggiano le mani, non c’è esposizione). Superato un canalino ci si sposta a destra per evitare una crestina rocciosa un po’ più ostica, e per un breve ma ripido tratto erboso si arriva ad un grosso ometto sul filo di cresta, posto sull’anticima. Da qui si prosegue sul filo di cresta arrivando ad un secondo ometto e quindi alla piccola croce posta in cima (si vede solo all’ultimo istante).
Per la discesa, si ritorna fino al bivio a 2400 m circa (oppure si può anche scendere direttamente dalla cima per il versante Est seguendo vaghe tracce fino al sentiero sottostante), dopodichè se si vuol proseguire per l’anello, si continua a sinistra seguendo il sentiero 440, che tocca un colletto che si affaccia sul vallone della Balma, e quindi prosegue in direzione del Colletto Balma, compiendo un traverso in leggera risalita sul versante nord di Punta del Lago, sino a toccare il Colletto della Balma 2450 m. Da qui si scende rapidamente al Lago Ruen tramite il sentiero 364, che scende poi nell’omonimo e selvaggio vallone sino ad incontrare il bivio dell’andata, al Clot della Croce 1864 m; da qui a Gran Faetto per il percorso dell’andata.
Per chi avesse ancora voglia, dal Colletto Balma, è possibile salire alla vicina Punta Loson 2645 m (quella che si vede è l’anticima, divisa dalla cima da una breve depressione).
- Cartografia:
- Fraternali 1:25000 n.5 Val Germanasca, Val Chisone