Dalla loc. Rescadore seguire la poderale, e nei pressi di una capannetta (agriturismo) in legno volgere a dx seguendo l’it. biancorosso 615 (per il Passone).
La larga traccia si restringe progressivamente, tramutandosi in comodo sentiero che, passato l’ameno pianoro del Pian Vallese, compie prevalentemente un lungo diagonale ascendente verso sx, passando nei pressi di un laghetto intorbato.
Si esce dal bosco dopo ca 1 h, nei pressi di un rio, che può non essere attraversato (a sx incombe la parete NO della Vallestrina, cfr gita sci ripido, 5.2, E3, 60° anche 65° max pendenza parte sommitale).
Proseguire diritto verso S nella larga comba che conduce nei pressi del Passone (non visibile, una croce tridimensionale in tubi di alluminio su un poggetto roccioso). Risalire frontalmente il pendio per la max pendenza (fino a 35°) stando a rispettosa distanza dai pendii NE, a dx salendo, dei contrafforti della Piella (scaricano spesso, oggi enorme frana/valanga).
Possibile anche sommitare per il poco più ripido pendio NO, a sx salendo, con qualche dosso. Giunti sul crestone (magnifica visuale sul dirimpettaio Prado e i suoi satelliti), volgere a sx per oltrepassare dopo 15 min il passo di Vallestrina e risalire per cresta o breve pendio (35°) l’elegante omonima sommità, trifida, vetta principale quella mediana, 1904m secondo il cartello, dalla prima affaccio impressionante sulla predetta parete NO.
Rientrati al Passone seguire il lungo e monotono crestone O che conduce alla Piella (sommità gemella del Prado, a sx bei pendii denominati Spiagge belle), la cui più elevata sommità è posta ca 200m a O, verso il Sasso Morto e il Cusna, con vista sulla stazioncina di arrivo impianto, ove il crestone si restringe. Rientrati sulla vetta precedente (la principale) calarsi subito per circa 20/30m (40°) nel celeberrimo Fosso della Piella (noto anche come canale del ghiacciaio), facendo attenzione alle cornici, il quale scende lungamente, sinuoso e spettacolare, restringendosi nella parte bassa (25-30°) per morire nei pressi del bosco di salita, che occorre attraversare proseguendo a piacere verso N senza tracciato, ma preferibilmente tenendo come riferimento un incassato torrente, alla sx scendendo.
Digradare dolcemente nel bosco fino a poter agevolmente attraversare detto rio, dove si reperisce un evidente sentiero (tacche rosse sbiadite) percorrendo il quale si subentra nel tratto iniziale di salita del sentiero 615 e alla capannetta.
- Bibliografia:
- Appennino invernale, it. 73 (discesa), Fabbri Montorsi
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