La descrizione è presa dal sito http://www.peverada.it/mtb/percorsi/
sul quale si trova anche una cartina che può facilitare l'individuazione del percorso.
Accesso: l’ingresso Ponte Verde si raggiunge percorrendo il viale Carlo Emanuele II che inizia nei pressi del Castello di Venaria. Sinceratevi dell’orario di accesso: i cancelli aprono alle ore 8 e chiudono, a seconda della stagione, tra le 17 e le 20.
Descrizione: Superato il ponte sul Ceronda (0 Km – sbarra), si svolta in corrispondenza del gabbiotto dei guardaparco sullo sterrato di destra. Successivamente si gira a sinistra (0,13) per poi risalire seguendo il percorso riservato a pedoni e biciclette (0,55) verso il Borgo Castello, antica residenza sabauda che comprendeva un tempo oltre agli appartamenti reali, le officine necessarie allo svolgimento dell’attivita’ agricola, alcuni magazzini, le scuderie ed anche una Chiesa. Giunti alla strada dell’Uno (1,13) la si percorre lasciando alle spalle il borgo. Si gira poi a destra in corrispondenza della palina “Piano del Roppolo” (1,36) seguendo le indicazioni per l’ingresso Tre Cancelli. Qui arrivati (2,62) si continua a sinistra sulla Rotta Oslera. Proseguendo sempre diritto si tocca prima il Rondo’ dell’Uno (3,93) e poi quello del Due (4,68), dove si prende a sinistra la strada del Due. Superata la cascina Fornace (5,37) si perviene al viale di accesso al Borgo Castello (5,99 – Rampa Ciuche’) con il quale scendiamo al viale dei Roveri (6,26). Lo si percorre in direzione del ponte Rosso (8,28) poco prima del quale la strada effettua una curva a 90°. Giunti al Rondò dei Boschi (9,00), dove si puo’ eventualmente allungare il giro raggiungendo la Cascina Peppinella, si prosegue diritto. Al termine di una ripida discesa (9,89) si svolta verso la cascina Rubbianetta, dalla caratteristica forma a ferro di cavallo. Passati davanti alla costruzione si ignora, nei pressi della chiesetta di S. Giuliano, la strada Galliasso, comunque chiusa al pubblico. Pervenuti al muro di cinta (10,33) lo si costeggia con un lungo rettilineo sino alla Bizzarria (12,77). Tale muro fu fatte erigere nel 1865 da Vittorio Emanuele II lungo tutto il perimentro dell’allora tenuta di caccia di casa Savoia, con lo scopo di racchiudere la cacciagione. Fu proprio in tale periodo che vennero realizzati alcuni laghi artificiali, numerose strade e cascine, impiantati alberi e introdotte varie specie animali come il grosso cervo della razza Wapiti (Canada). Varcato il cancello si procede sullo sterrato di fronte (Strada Comunale della Bizzarria). Giunti alla strada che collega S. Gillio con La Cassa (13,16), la si perccore a destra per circa un centinaio di metri, svoltando quindi sulla sterrata con indicazioni per Regione Pralungo (13,31). Si supera un pilone (14,32), le Cascine Pralungo Inf. (14,45), Pralungo Sup. (15,08) e S. Giovanni (15,67), un piccolo laghetto per poi sbucare sulla via Torino (16,35). Qui si prosegue a sinistra per una cinquantina di metri, deviando poi sulla strada comunale del Chios (16,35). Ultimamente la via risulta per un breve tratto invasa da macerie che costringono a procedere bici al fianco. Si attraversa una strada asfaltata (16,73) e su terreno difficoltoso per la presenza di sassi, si perviene ad un cimitero (17,16) che si aggira a destra (via Mulino). Giunti in prossimità di un ponte (17,44), lo si ignora andando ad affiancare il torrente Ceronda. Arrivati ad una palina in legno con indicazioni (17,91), si gira a sinistra affrontando un facile guado su briglia in cemento. Pervenuti alle mura de la Mandria che qui delimitano la parte privata (18,12), le si segue fedelmente a destra fino ad un ponte, oltre il quale si raggiunge nuovamente l’ingresso della Bizzarria (20,77). Entrati all’interno, si ripercorre parte del tragitto fatto all’andata sino all’ingresso Druento (23,76) dove si svolta a sinistra. Giunti alla asfaltata strada Rubbianetta si svolta a destra (24,07). Superato il Rivo Valsoglia (25,5), la strada cambia direzione. Poco oltre prestare attenzione ad imboccare sulla destra la pista campestre del percorso pedonale ciclabile alternativo (25,64 – cartello). Giunti all’altezza della cascina Prato Pascolo si va a sinistra (26,5) e successivamente (26,7) si punta verso l’ingresso Ponte Verde. Per la parte finale anziche’ utilizzare il viale asfaltato procedere sulla strada bianca parallela sulla destra (26,86).
- Cartografia:
- ISTITUTO GEOGRAFICO CENTRALE 1:50.000 n. 17 TORINO PINEROLO e Bassa Val di Susa