
Nessuna particolare difficoltà, ottima la segnaletica, tuttavia per la lunghezza è consigliabile un buon allenamento.
Dal Pian delle Gorre (1044m) si scende lungo la mulattiera del Pis del Pesio ad attraversare il torrente, risalendo poi sull’opposta sponda lungo un bel bosco di faggi ed abeti bianchi per sbucare nella verdissima radura del Gias Fontana.
Inoltrandosi nuovamente nel bosco, si trascura il sentiero per il Pis del Pesio seguendo le indicazioni per il Gias degli Arpi, a cui si perviene dopo breve tratto. La mulattiera continua a serpeggiare uscendo gradualmente dal bosco sotto le scoscese pareti della Testa del Murtel, poi con larghi tornanti e lungo percorso affronta il pendio assolato che conduce al Colle del Prel e da qui allo stretto intaglia del Passo del Duca (1989m).
Una brevissima salita sui pendii erbosi a sinistra del colle porta in vetta alla Testa del Duca, eccellente punto panoramico su tutto il Vallone del Salto e l’Alta Val Pesio.
Tornati al Passo del Duca, si scende nella sottostante pittoresca Conca delle Carsene, dove il sentiero serpeggia tra bancate di calcare, rade conifere, prati e doline. Trascurata sulla destra una prima “via di fuga” che consente di tornare al Gias Fontana e al Pian delle Gorre, si continua su comodo sentiero giungendo al Gias dell’Ortica (1850m circa), da cui si torna a salire per circa 200m fino al Colle del Carbone (2049m), intaglio erboso poco marcato sul costone secondario che chiude a Nord Ovest la Conca delle Carsene. Altra breve discesa per poi tornare a salire per altri 200m circa fino alla cresta divisoria con la Val Vermenagna, presso la vetta del Monte Jurin (2191m).
Da qui, il sentiero continua in leggera discesa sulla larga dorsale erbosa dalle ricchissime fioriture, con panorami vastissimi da entrambi i lati.
Si giunge infine al Colle Vaccarile, poco sopra il Gias Vaccarile Soprano, altra “via di fuga” in caso di maltempo verso il Gias Fontana e il Pian delle Gorre. Continuando invece sul sentiero principale, si contorna a sinistra la cima della Punta Mirauda per poi tornare sullo spartiacque principale presso il piccolo valico della Porta del Colletto.
Qui inizia una ripida discesa, dapprima toccando il Gias Soprano del Colle, poi inoltrandosi nel selvaggio Vallone Cravina. Dopo una lunga discesa su un sentierino a tratti poco marcato, ma sempre ben segnalato, ci si inoltra nuovamente nel fitto bosco di faggi dove la pendenza si riduce e il sentiero diventa una larga carrareccia che termina sulla strada asfaltata del fondovalle poco a valle della Certosa di Pesio.
- Cartografia:
- IGC N.8 1:50000, Alpi Marittime e Liguri
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