Optando per il giro ad anello, è preferibile salire dal Vallone dei Duc e scendere dal Vallone delle Giargiatte. Vista l'esposizione soleggiata è un percorso fattibile anche in autunno dopo le prime nevicate (in presenza di neve conviene avere piccozza e ramponi al seguito)
Da Castello si segue il sentiero per il Rifugio Bagnour, che inizia nei pressi del Rifugio Alevè. Si sale subito nel bel bosco guadagnando quota, superando il Rifugio Grongios Martre e ignorando una deviazione verso sinistra che porterebbe nel vallone delle Giargiatte. Si raggiunge quindi il Rifugio Bagnour 2017 m e l’omonimo lago.
Si attraversa il lago, spesso secco nel periodo estivo, tramite delle passerelle e delle pietre piatte, per continuare sul comodo sentiero fra i larici in direzione nord, diretto al Passo dei Duc. Superato un tratto più ripido il bosco termina e si entra nel cuore del selvaggio vallone, contraddistinto da un grande albero secco posto come un totem.
Si continua sul sentiero ben segnalato ancora per un tratto, superando un dosso sopra il quale si incontra la palina segnaletica a circa 2400 m per il Passo del Ranco, verso sinistra. Qui si abbandona il sentiero principale per continuare sul pendio, un po’ ripido, costituito da ghiaia pietrame e sfasciumi. Inizialmente si risale per una traccia abbastanza evidente anche se faticosa, poi conviene spostarsi verso destra appoggiandosi alle rocce più solide per evitare i ripidi e franosi ghiaioni di sinistra. Si giunge così al Passo del Ranco 2668 m.
Dal passo si attraversa verso ovest una conca di pietrame restando in cresta, per poi farsi guidare dagli ometti (non vi sono bolli) verso la parte rocciosa finale, dove il percorso non è obbligato.
Se ci si mantiene bassi sul versante Vallone dei Duc, si notano ometti che consentono di traversare ben al di sotto delle fasce rocciose sovrastanti, percorrendo un sistema di cengioni alternati a pietrame che porta direttamente sotto la brevissima paretina conclusiva, con facili passi di I fino alla croce di vetta (difficoltà del percorso EE/F)
Seguendo invece gli ometti che si mantengono nei pressi del filo di cresta rossastra, ma sempre sul lato Duc, si supera un breve gradino roccioso a cui segue un terrazzino e un breve canalino, che portano alla base di un breve pendio sulla destra. Lo si sale giungendo ad una conca di pietrame che si attraversa saltando fra i massi; quindi continuando verso la croce si continua fra banali roccette fino alla paretina-placca sotto la vetta, salendo i facili passi di I (difficoltà percorso F-).
E’ altresì possibile seguire fedelmente la cresta est, con passaggi esposti e difficolà PD-
Per la discesa ci sono due possibilità:
- dal percorso di salita per il Rifugio Bagnour, tornati al Passo del Ranco ci sarebbbe anche una scorciatoia che porta direttamente al grande albero secco, ma dopo un primo tratto di piacevole discesa fra fine ghiaia ci si imbatte nella vasta e caotica pietraia di enormi blocchi, che richiede un noioso attraversamento (soluzione non consigliata)
- dal Vallone delle Giargiatte: tornati al Passo del Ranco dal parcheggio si scende il pendio di pietrame e ghiaia esposto a nord, puntando al sentiero U10 del Vallone delle Giargiatte. Da qui si scende nel Vallone di Vallanta rientrando a Castello per il sentiero U
- Cartografia:
- Fraternali 1:25000 n.17 Alta Val Varaita
- Bibliografia:
- Guida dei monti d'Italia M.Viso Alpi Cozie meridionali