Così come facoltativa la salita all'Envers du Lac Gelè, che comporta ulteriori 150 m di dislivello.
Il periodo più consigliato è sicuramente l'inizio autunno quando i colori dei boschi di larici regalano i colori migliori ed il cielo è più limpido (d'estate è facile che la zona sia soggetta a nebbie di calore)
Non è possibile compiere un percorso ad anello da questo versante, a meno di scendere a Veulla (valle di Chamdepraz) dove però occorre avere una seconda auto.
Dal parcheggio quota 1765 m, sopra la frazione Mont Blanc, imboccare il sentiero n.10 che sale ripido nel bosco a fianco del ruscello; si esce dal bosco nei pressi di una radura erbosa con l’Alpe la Cort, quindi si prosegue attraversando il ruscello su un ponte, e riprendendo a salire ripidamente il costone boscoso, uscendone definitivamente in vista del Lago Muffè con l’omonimo bar – rifugio 2076 m. Si continua a destra del rifugio, sempre sul sentiero 10 che più avanti a circa 2200 m incontra il bivio a destra per il Colle della Croce che va trascurato, proseguendo dritti fino a raggiungere il vicino Col du Lac Blanc 2309 m. Si continaa ora sul sentiero 10-5 che scende sul versante Champdepraz, perdendo circa 100 m di dislivello fino a raggiungere il Rifugio Barbustel 2200 m, nei pressi del Lac Blanc. Senza raggiungere il rifugio, si continua a sinistra sul sentiero 5C – 102, che attraversa l’immissario del Lac Blanc su di un ponticello, e prosegue in direzione ovest con scarsa pendenza. Si supera dall’alto il Lac Noir e poi il Lac Cornù, iniziando un lungo traverso a mezza costa fino a raggiungere la bella conca pascoliva con i ruderi dell’Alpe Pisonnet 2292 m. Si attraversa la piana acquitrinosa dirigendosi verso sud, iniziando ora a salire più ripidamente sulla bella mulattiera che si districa fra le enormi placconatedi rocce montonate; superata una serie di tornanti, si continua verso ovest scollinando nella enorme conca del Grand Lac 2505 m. Lo si costeggia sulla destra, alzandosi poi progressivamente per i pascoli fino a toccare il casotto del guardiaparco di n.4 Verthuy, poco oltre si trascura il sentiero 5c-102 che porta al Colle di Mezove, per continuare a destra sul sentiero n.6, inizialmente poco visibile, che attraversa la piana erbosa toccando rapidamente un piccolo laghetto. Il sentiero continua verso nord, dirigendosi alla base dell’evidente canalone di erba e detriti proveniente dal colletto tra la Punta di Mezove e il Mont Bel Plat. Con percorso quindi più ripido ma privo di difficoltà, con numerose serpentine si raggiunge il colletto 2795 m.
Da questo volendo, in 10′, si raggiunge la sommità del Monte Bel Plat 2817 m, percorrendo vaghe tracce di camosci che si mantengono 10 m sotto il filo della cresta pianeggiante ma rocciosa; in corrispondenza della cima, si sale agevolmente fra roccette e terrazzi erbosi (non ci sono ometti nè segni identificativi).
Dal colletto 2795 m si continua sulla dorsale che in pochi istanti porta alla Punta di Mezove 2845 m, dalla quale si apre il panorama sulla conca del Lac des Heures e sul Monte Avic. Seguendo sempre il filo della facile dorsale e le tacche di sentiero, si perde quota fino ad abbandonare la dorsale stessa per scendere a destra al bel laghetto 2758 m; qui di fronte inizia il ripido pendio per il Monte Ivertaz; non c’è una vera e propria traccia di sentiero ma non ci sono difficoltà se non per la pendenza sostenuta. Conviene mantenersi sul bordo sinistro del pendio, dove ci sono più zone di terra ed erba, mentre al centro vi è una pietraia più scomoda. Si risale faticosamente per tracce sino a raggiungere la cresta erbosa pianeggiante poco a sinistra della cima che si raggiunge rapidamente (grosso ometto e croce) 2933 m.
Volendo, ridiscesi al Lac del Heures è anche possibile salire alla cima dell’Envers du Lac Gelè, con altri 150 m di dislivello.
Si prosegue sul sentiero che attraversa la piana detritica a bordo del laghetto, portandosi al colletto che si affaccia sul sottostante Lago Gelato; qui si abbandona il bel sentiero per iniziare la salita all’Envers du Lac Gelè. Non ci sono tracce vere e proprie ma la salita, a dispetto dell’apparenza, è abbastanza agevole. Si sale subito per una spalla all’estrema destra del pendio, attraversando una breve pietraia per poi spostarsi a sinistra, individuando alcune rocce poste in verticale come riferimento. Da qui seguendo alcuni ometti si inizia a risalire il pendio, alternando zone di rocce rotte e detriti ad altre con affioramenti terrosi; si attraversa senza percorso obbligato tutto il pendio da destra a sinistra, raggiungendo a proprio piacere la cima 2917 m, posta all’estremità nord della cresta, dalla quale si ha una stupenda vista sul sottostante Lago Gelato.
La discesa avviene per lo stesso itinerario di salita, dovendo compiere due risalite, la prima dal Lac des Heures alla Punta di Mezove, la seconda dal Rifugio Barbustel al Col du Lac Blanc, entrambe di circa 100 m di dislivello.