
Tuttavia esso si svolge in un ambiente notevole sia per la bellezza del bosco di conifere in cui si svolge sia per la presenza di numerosi laghi e laghetti. Lungo tutto l’ anello si avrà modo di attraversarne o costeggiarne ben sei! Senz’ altro essi si lasciano meglio apprezzare dall’ escursionista estivo che non dallo sciatore-alpinista invernale. Anche così, tuttavia gli aperti e radi boschi di conifere percorsi in salita e lo stretto vallone seguito in discesa creano contrasti affascinanti e consigliabili nel caso si abbia tempo sufficiente ad apprezzarli. In caso contrario converrà sicuramente salire e scendere lungo l’ itinerario qui descritto come discesa. In questo caso non sarà conveniente seguire la strada sterrata fino al suo termine presso l’ Alpe Servaz, ma abbandonarla alcune centinaia di metri prima, in corrispondenza della diramazione del sentiero che sale al lago Gelato (2597m) e che attraversando il Colle di Raye Chevrère (2703m) conduce a Fenis (indicazioni per Fenis ed il Lac Gelé).
Itinerario in salita: da Völla (1307m), al termine della carrozzabile che percorre la Valle di Champdeprraz, si prosegue per la sterrata che costeggia a monte il paese seguendo le indicazioni per il rifugio Barbustel. Raggiunta l’ Alpe Servaz (o Selva) (1540m), al termine dello sterrato, si prosegue lungo il sentiero, spesso tracciato dalle ciaspole, per i laghi Servaz e Bianco. Giunti al pianoro del lago Servaz (1801) lo si attraversa per proseguire per più ripidi pendii verso il successivo lago Bianco (2132) posto appena più in basso ed sinistra del rifugio Barbustel.
Lasciato quest’ ultimo alla propria sinistra si sale ai laghi Nero e Cornuto (2172m) costeggiando il limite orientale del lungo costone che scende dalla vetta del Mont Ours (2717m). Superati i suddetti laghi, si prosegue con direzione decisamente est fiancheggiando dapprima le pendici della cresta est e poi la parete est stessa del Mont Ours.
Quest’ ultima forma con il costone che scende dalla Cima Belplà (2829m) un valloncello che si rinserra sempre più e che dopo un tratto più ripido adduce ad un piccolo laghetto. Da questo superando ancora una ripida strozzatura si raggiunge il bel pianoro cui fanno da corona a destra il monte Envers del Lago Gelato (2915m), al centro il Mont Ivertaz (2939m) ed a sinistra il monte Belplà (2829m) Da detto pianoro superando l’ ultimo pendio esposto a sud si guadagna la vetta del Mont Ivertaz (2939m) (5 ore da Völla).
Itinerario in discesa: dalla vetta ridiscendere l’ ultimo pendio con esposizione sud percorso in salita. Giunti sul pianoro sottostante piegare a sinistra verso il colle che separa il Mont Ivertaz (2939m) dal monte Envers del Lago Gelato (2915m). Giunti sul colle scendere in direzione del lago Gelato (2597m) e costeggiarlo sul suo fianco sinistro orografico fino a raggiungere il dosso che lo chiude a nord.
Da quest’ ultimo portarsi sul fondo del valloncello che scende con direzione orientale dal Colle di Raye Chevrère (2703m) e che è limitato a nord dalle pendici meridionali del Mont Avic (3006m) e a sud dal lungo crestone che dalla cima dell’ Envers del Lago Gelato (2915m) dirama con direzione nord orientale ed al cui termine spicca il Bec l’ Espic (2355m).
Si scende tutto il vallone portandosi da ultimo sulla riva destra orografica e costeggiando i contrafforti settentrionali del Bec l’ Espic (2355m) si raggiungere l’ itinerario percorso in salita all’ altezza dell’ Alpe Servaz (1540m). Da qui percorrendo a ritroso lo sterrato si raggiunge Völla (1307m).
- Cartografia:
- IGC Ivrea Biella Bassa Valle d' Aosta.
- Bibliografia:
- Guida dei Monti di Italia Emilius-Rosa dei Banchi.
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