Note
Storico
E' da considerare come una gita completa. Itinerario d'ambiente, un viaggio avventuroso nel labirintico mondo dell'Infornace. L'aspetto alpinistico è pure importante, ma quello delle sensazioni da primi esploratori, dei grandi spazi, del senso della solitudine qui è preponderante.
La via segue una serie di camini sulla sinistra della direttrice della vetta.
Roccia da discreta a buona nelle difficoltà; mediocre e friabile nei tratti facili. Sviluppo: 200 m. Difficoltà: AD+, con passaggi fino al IV. Lunghezza della via 200m
Materiale: 2 mezze da 50m, serie di friend medi e dadi, cordini, 3-4 chiodi; utili bastoncini da avvicinamento.
Avvicinamento
La via segue una serie di camini sulla sinistra della direttrice della vetta.
Roccia da discreta a buona nelle difficoltà; mediocre e friabile nei tratti facili. Sviluppo: 200 m. Difficoltà: AD+, con passaggi fino al IV. Lunghezza della via 200m
Materiale: 2 mezze da 50m, serie di friend medi e dadi, cordini, 3-4 chiodi; utili bastoncini da avvicinamento.
Da S.Stefano di Sessanio in 13Km si raggiunge Campo Imperatore.
Punto di partenza: 200 m. ad Est del bivio in direzione Castel del Monte (q1570), parcheggiando all'altezza della sterrata che si stacca verso Nord.
Si segue la pista-tratturo per Fonte Rionne fino al pluviometro. Raggiungere (3 Km 45′) la base dei canali che incidono il versante SSW dell’Infornace e che in basso confluiscono tutti a q.1870
Osservando le Coste di Sferruccio, Il Canale di Rionne è il Centrale dei tre più evidenti.
A destra del Canalone di Fonte Rionne se ne nota un altro, più svasato e meno incassato che inizia a q. 1750 circa ed è delimitato a sinistra (destra orografica) da una successione di pinnacoli e spalti rocciosi (Canale Dx di Rionne o Canale Dafne).
Si entra in quest'ultimo canalone aggirando a dx o a sx un costolone detritico-morenico giallastro (calanco). Seguire il canalone principale superando facili saltini, piccole pozze,marmitte e cascatelle oppure inizialmente il largo e comodo pendio erboso alla sua dx. Entrare poi decisamente nel canalone. A q.1923 inizia il canalone vero e proprio. A q. 1950 circa il canale si biforca; proseguire nel ramo più ampio andando a destra. A q. 1975 c. si arriva in un grande anfiteatro erboso alla base di un robusto costolone. Proseguire a destra seguendo il canalone ora più coricato che poco dopo si fa parzialmente erboso. Alla q. 2073 m, il Canalone si divide in due e se ne stacca nettamente a sx un ramo roccioso e slavato, che punta alla base del caratteristico spalto roccioso sovrastante chiamato Punta Acitelli o Torre Rionne 2392 m . Questo ramo sx è delimitato alla dx orografica da un crestone rilevato (che termina in alto con la Punta Luigi Castrati o Punta delle Coste ) e a sx orografica da rocce più articolate. Proseguire sul fondo roccioso di questa diramazione, puntando alla base della ben visibile Punta Acitelli (o Torre Rionne) 2392m .
Descrizione
Punto di partenza: 200 m. ad Est del bivio in direzione Castel del Monte (q1570), parcheggiando all'altezza della sterrata che si stacca verso Nord.
Si segue la pista-tratturo per Fonte Rionne fino al pluviometro. Raggiungere (3 Km 45′) la base dei canali che incidono il versante SSW dell’Infornace e che in basso confluiscono tutti a q.1870
Osservando le Coste di Sferruccio, Il Canale di Rionne è il Centrale dei tre più evidenti.
A destra del Canalone di Fonte Rionne se ne nota un altro, più svasato e meno incassato che inizia a q. 1750 circa ed è delimitato a sinistra (destra orografica) da una successione di pinnacoli e spalti rocciosi (Canale Dx di Rionne o Canale Dafne).
Si entra in quest'ultimo canalone aggirando a dx o a sx un costolone detritico-morenico giallastro (calanco). Seguire il canalone principale superando facili saltini, piccole pozze,marmitte e cascatelle oppure inizialmente il largo e comodo pendio erboso alla sua dx. Entrare poi decisamente nel canalone. A q.1923 inizia il canalone vero e proprio. A q. 1950 circa il canale si biforca; proseguire nel ramo più ampio andando a destra. A q. 1975 c. si arriva in un grande anfiteatro erboso alla base di un robusto costolone. Proseguire a destra seguendo il canalone ora più coricato che poco dopo si fa parzialmente erboso. Alla q. 2073 m, il Canalone si divide in due e se ne stacca nettamente a sx un ramo roccioso e slavato, che punta alla base del caratteristico spalto roccioso sovrastante chiamato Punta Acitelli o Torre Rionne 2392 m . Questo ramo sx è delimitato alla dx orografica da un crestone rilevato (che termina in alto con la Punta Luigi Castrati o Punta delle Coste ) e a sx orografica da rocce più articolate. Proseguire sul fondo roccioso di questa diramazione, puntando alla base della ben visibile Punta Acitelli (o Torre Rionne) 2392m .
Raggiungere il punto in cui le rocce della parete arrivano più in basso (q. 2195), appena a sx di un forcellino tra la parete ed un piccolo avancorpo antistante, ed a 50 m. lineari dalla Forcella di Assergi, situata più a sx. Si individua un netto camino, ostruito da un grosso blocco incastrato. Spit alla partenza.
- L1) Salire il camino, inizialmente scomodo,liscio e con poche prese, (cordino in clessidra); passare sotto il blocco e proseguire nel canalino obliquando verso sinistra. Salire sulla dorsale di sx per evitare un masso che ostruisce il camino; rientrare nel camino e sostare (27 m, IV+, spit e chiodo in S1).
- L2) Proseguire seguendo il camino, ora più svasato; 15m. prima che il canale muoia contro una parete, traversare a dx (a valle di un pinnacolo centrale) ed entrare nel canale parallelo di dx. Sosta a dx del pinnacolo su Spit e Chiodo (30m. III+)
- L3) Continuare fino a una strozzatura. Sosta su Spit e Cordone incastrato tra massi (30m. III+)
- L4) Superare la strozzatura e salire fino ad una piccola area triangolare, quasi pianeggiante che si affaccia sulla linea di cresta. Questa piccola area triangolare presenta un forcellino a sx e tre Camini al centro-dx. Tralasciare il primo camino a sx, caratterizzato da una paretina difficile da scalare ed una profonda fessura a dx. Tralasciare anche il Camino centrale. Continuare nell’ultimo Camino a dx (caratterizzato da una erta e liscia parete sul fianco dx): a tal uopo superare una paretina di roccia molto friabile, obliquando verso dx fino ad entrare nel grande camino (chiodo), superarlo (un passo di V-) e raggiungere l’anticima dello spalto a q. 2382 (40 m, III+ e IV; spit sull’Anticima).
- L5) Con passi delicati per l’estrema fragilità della roccia, traversare verso Nord ad una marcata forcella, scendere un pò in un canale su sentierino e risalire ad un altro forcellino. Superarlo e traversando ancora raggiungere la cima più elevata dello spalto Torre Rionne q. 2392m (30 m, II+, Ometto di vetta).
Da qui si apre la vista su un superbo panorama: il sottostante groviglio di canaloni e la lontana linea di cresta Infornace-Prena.
Discesa: in prossimità della cima (Spit e Chiodo; segnali azzurri) scendere in Doppia o con discesa a Piedi controllata, in direzione Sud lungo un canaletto erboso e detritico, fino a raggiungere sulla destra (scendendo) una sosta su 2 Chiodi (da verificare).
Da qui Doppia di 30 m fino ad una valletta laterale alla Torre Rionne. In alternativa scendere ulteriori 10 m. fino ad un’altra sosta su 2 Chiodi Raggiunta la valletta laterale di Torre Rionne (ramo secondario del Canalone a destra di Fonte Rionne) seguire gli ometti scendendo un pò e poi traversando fino a raggiungere i segnali rossi della Via Dafne. Lungo questa, si torna facilmente a Campo Imperatore
Vincenzo Abbate, Piero Orazi e Manilio Prignano, 25 settembre 1994.
- Cartografia:
- Carta CAI 1:25000 Gran Sasso d'Italia
- Bibliografia:
- Biblioteca CAI Roma
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