La salita negli ultimi 100 m presenta passaggi alpinistici su roccia, generalmente buona e ben appigliata, i passaggi sono di II non particolarmente esposti.
Possibilità di abbinare la salita alle vicine Roques de los Brezos 1108 m, facile salita su tracce di sentiero
Dal punto di partenza lungo la carretera TF-51, poco prima del tornante si nota una pista sterrata (Camino Suarez) con tanto di bacheca illustrativa dei sentieri. Si segue questa pista in piano per un tratto, trascurando una sterrata proveniente direttamente da Arona, e in breve si arriva al casolare El Ancon, una costruzione allungata con un forno all’aperto in pietra. Tutto attorno fichi d’india e vegetazione dei terreni aridi, ma anche numerosi resti dei muretti che segnavano coltivazioni da tempo abbandonate. Si lascia l’edificio a sinistra per raggiungere il bordo del Barranco del Rey, una delle gole incassate che segnano il caratteristico paesaggio delle Canarie e nel quale nella stagione piovosa scorre un ruscello. Con comodo sentiero si scende sul fondo del barranco, qui vanno individuate la tacche bianco/verdi che indicano il punto dove attraversare la gola e poi risalire, fra rocce e arbusti, sul versante opposto. Successivamente si entra in una valletta sotto il Roque del Conde, dove intercettiamo un sentiero segnato da tacche bianco/rosse che proviene da sud (Arona e Adeje) e fa parte della traversata dell’isola di Tenerife. Si risale dolcemente la valletta, ricca di muretti a secco di antiche colture, sino a giungere alla Degollada de los Frailitos 758 m. Sulla sinistra della sella si innalza la cresta del Roque del Conde mentre noi ci terremo a destra, salendo lungo una bella mulattiera in moderata pendenza, che in breve conduce alla sella dove è situata la Casa Suarez 811 m grande edificio in pietra, abbandonato, con accanto un ampio cerchio lastricato. In questa zona si trova anche una grande caverna scavata sotto roccia calcarea, che offre riparo dal sole e frescura. Si continua lungo la mulattiera, che risale ora una zona rocciosa lungo il versante ovest dell’ardito Roque Imoque (che da qui pare inespugnabile), un breve tratto protetto da uno steccato ci porta ad un colle non lontano da alcune abitazioni (sul versante opposto la strada TF-51 è piuttosto vicina, e si nota una bella foresta di pini canari; da qui inoltre si apre un notevole panorama sul massiccio del Teide. Su questo colletto è presente un secondo grosso cerchio lastricato in pietre.
Ora si continua a destra (a sinistra si va alle Roques de los Brezos), risalendo la traccia dapprima a mezza costa sul versante nord, poi via via ci si sposta sul filo della comoda dorsale ovest proveniente dalla cima. Si arriva così a circa 1000 m di quota, con a destra un evidente camino roccioso (se invece si continua lungo il sentiero a mezza costa, si giunge ad un promontorio molto panoramico, dove però termina il sentiero di fronte a dei precipizi.
Va risalito questo canalino-camino roccioso, mantenendosi al suo centro superando dei facili passaggi di arrampicata di I e II, pur essendo un percorso aereo non c’è troppa esposizione. Verso la fine di questo camino, ci si sposta verso destra identificando qualche ometto, con un traverso su una piccola cengia e dopo un altro breve passaggio su massi si ritrova una traccia di sentiero che porta ad un ripiano (questo tratto in discesa va percorso con cautela perchè il sentiero è ricoperto da ghiaietta scivolosa). Si arriva così di fronte al castello di rocce sommitali, che va risalito per una nuova paretina con altri passaggi di I e II, fino all’aerea vetta.
Discesa con cautela, lungo la via di salita, quindi una volta ritornati al colletto con il cerchio di pietre si può scegliere se ritornare dalla via di salita, oppure se completare l’anello; in questo caso si scende sul lato sinistro per completare l’anello. Radi bolli verdi e ometti ci guidano ad attraversare una zona di calanchi terrosi rossastri per arrivare subito dopo ad una casolare abbandonato ormai circondato dalla vegetazione. Dalla qui si scende al barranco del Rey (si notano da resti di terrazzamenti e ricoveri scavati nelle pareti rocciose) e si risale il versante opposto, incontrando poco sopra la strada sterrata che in direzione est porta al ristorante El Refugio. Superatolo, il punto di ristoro, lo sterrato si trasforma in un sentiero eroso che corre accanto a condutture d’acqua. E’ questo il Camino del Topo con il quale si aggira si scende per un ambiente assolato a arido, puntando ad un gruppo di case abbandonate. Attorno a queste il terreno è invaso dagli spinosissimi cactus e dai fichi d’india. Al successivo bivio tenersi sulla sinistra seguendo le canalizzazioni e raggiungendo infine un invaso artificiale che poco sotto conduce alla strada sterrata (camino Suarez) già percorsa la mattina. Da qui in pochi minuti si torna all’auto.