Percorso facile ad anello adatto a tutti che che costeggia l’intero paese di Caria, una bellissima e caratteristica cittadina in provincia di Drapia a pochi km da Tropea, posta su di una collina che guarda tutta la costa degli dei, famosissimo litorale calabrese composto da 55km di splendide spiagge.
Il percorso prevede alcuni punti panoramici e la presenza di qualche esemplare di rara felce Woodwardia Radicans.
Il percorso può essere iniziato da due punti differenti, il primo fuori dal paese il secondo al centro del paese.
Primo: un tornante sulla strada provinciale poco prima di entrare a Caria presenta un bellissimo punto panoramico, prendendo la strada asfaltata che sale a destra si inizia il percorso già ben segnalato dalle segnaletica in legno, freccia nera su sfondo marrone.
Il secondo: partendo nel cuore del paese, più precisamente dal quadrivio di Carlo del croix, riconoscibile per la caratteristica madonnina posizionata in una teca inizia una discesa asfaltata.
Prenderemo come punto di partenza il secondo.
Dopo pochi metri di discesa si può ammirare alla sinistra l’enorme burrone detto “a Timpa”, passato alla storia per essersi creato a causa del catastrofico terremoto, e conseguente smottamento, verificatosi nella prima meta del 600’ che inghiottì il paese di Caria cancellandone completamente le tracce della storica chiesa, di alcuni palazzi e della torre della famiglia Galuppi.
Continuando a scendere dopo un 1.2 km si arriva ad un bivio ben segnalato da un cartello in legno con freccia nera (si troveranno in tutto il percorso) e un’altra insegna con scritta rossa indicante la destra con indicazione per il paese di Brattirò.
Si continua a scendere sempre su asfalto ignorando la strada a destra.
Si percorrono altri 600m fino a quando non finisce l’asfalto e inizia un terreno morbido di sabbia e terra costeggiato da felci, ulivi e canne di bambù.
Si percorrono altri 50m fino ad arrivare un bivio. Qui siamo nel punto più basso del trekking, si giunge ad un secondo bivio. La strada di sinistra è quella da prendere per continuare il percorso ad anello ma prima si può fare una deviazione. Proseguendo dritto per circa 100m si arriva alla “fiumara” e al torrente “Ruffa” che per secoli furono fonte d’acqua per tutta la zona e i suoi abitanti. Proseguendo per un po’ di sentiero si può ammirare l’antico mulino Livasi preceduto dallo splendido ponte in legno. Infine in questo punto di possono osservare le felci preistoriche Woodwardia Radicans segnalate con un cartello.
Si torna indietro fino al precedete bivio con segnalazione e si inizia a salire lasciandosi alla destra il fiume.
La salita continua per 1.3 km, al bivio si continua a salire superando un tornante a destra con indicazione la solita freccia nera su sfondo marrone.
Si continua a salire circondati da terre coltivate e ulivi.
Dopo 2,5 km il percorso terroso finisce per lasciare spazio nuovamente all’asfalto che farà compagnia fino alla fine del percorso
Percorrendo il sentiero, segnalato anche da indicazioni rosse, dopo circa 50 m sulla destra si può apprezzare il vecchio “rifugio del pastore” zona Mamuni”.
Di fronte sulla sinistra da il benvenuto un ulivo secolare in mezzo a bellissime terre arrecante una targa di Nausicaa figlia del re Alcino.
Si riprende a salire e sulla sinistra sporge dalle rocce una splendida altalena in legno perfettamente funzionante legata ad una maestosa quercia. Proseguendo sulla destra si incomincia a vedere la cittadina di Spilinga che si affaccia a specchio su Caria e sul burrone “Timpa”.
Dopo circa 100m si riprende a salire fino ad arrivare al primo punto panoramico chiamato “il trono di Alcino” da cui poter ammirare tutta la vallata fino al mare comprendente Spilinga sulla sinistra, Caria sulla destra e Ricadi affacciata sul mare.
Si riprende a salire e percorrendo 1km si arriva al secondo punto panoramico con una panchina in legno molto bella che si affaccia su Caria (sulla destra) e subito in basso sul paese di Brattirò. Questo è il punto panoramico più alto del trekking a 450m di altezza.
Si prosegue in piano per 50m per poi riprendere a salire, si è quasi alla fine del percorso.
Dopo una breve salita si prosegue nuovamente in piano ammirando querce, castagni, fichi, rovi pieni di more selvatiche e terreni con molti ulivi coltivati. Si arriva in breve a quota 475m la più alta del percorso.
Da qui in poi la strada asfaltata non presenta difficoltà, si percorrono circa altri 2km fino ad un bivio ben segnalato su una vecchia casa in pietra, si continua sulla sinistra su una dolce discesa asfaltata.
Dopo circa 3km si presenta nuovamente un altro bivio, si continua sulla sinistra proseguendo il percorso ben segnalato dalla freccia nera su sfondo marrone. Qui si possono trovare punti panoramici (bellissimi i tramonti) con vista mozzafiato sul famoso vulcano Stromboli.
Si continua a scendere per 4km tenendosi sulla sinistra il mare fino ad arrivare nella parte nord del paese caratterizzata da poche case alcune abbandonate altre abitate. Superato un cancello color ruggine con indicazione freccia rossa il percorso si ricongiunge alla strada provinciale principale. Si devia nettamente sulla sinistra camminiamo per 30m sulla provinciale, superata la chiesa di Maria SS del Carmelo e una vecchia fonte si può decidere se continuare sulla provinciale dritti o prender la strada a sinistra dal bivio della fontana.
Proseguendo dritti sulla provinciale si arriva al castello Galluppi al centro del paese, dirigendosi sulla sinistra si arriva al punto di partenza passando per paese.
Deviando invece sulla sinistra dal bivio della fontana (scelta consigliata) si prosegue per 60m, al secondo bivio a 30m si prende la destra entrando nel paese.
Dopo circa 1km ad un’altro bivio si prende la sinistra entrando in via Gallo, qui si hanno due possibilità.
La prima:si svolta a destra e continuando dritti fino in fondo a via Duomo si arriva al castello Galuppi, da lì si volta nuovamente a sinistra fino ad arrivare al punto di arrivo.
La seconda: svoltando sempre a destra si arriva in via duomo ma non si prosegue dritto e si prende a sinistra la stradina stretta che costeggia la chiesa principale del paese.
Scendendo per la stretta strada si giunge al punto di partenza dell’anello.