All'atto pratico, tuttavia, la maggior parte degli alpinisti sale per la cresta ovest e scende per la normale, dato che la cresta ovest presenta alcuni passaggi aerei ed esposti che sarebbero un po' delicati in discesa, specialmente in caso di bagnato o neve/ghiaccio.
E' presente anche una via di ghiaccio sul Roetkarlferner, ma generalmente viene seguita fino a non oltre meta' luglio.
Dal parcheggio il rifugio e’ gia’ ben visibile, appollaiato su uno splendido balcone sulla valle. Si sale su buon sentiero, a tratti assicurato con una catena, che supera i 700 metri che dividono rifugio e auto. Giunti al rifugio in circa 1,5-2 ore, conviene spezzare la salita e pernottare.
Dal rifugio prendere il sentiero che conduce nel vallone in direzione Hohe Geige (seguire indicazioni per Gahwinden). Giunti ai piedi della morena, piegare nettamente a sinistra su esile traccia che solca dei ripidissimi pendii erbosi e giungere infine a Gahwinden 2648m in circa un’ora dal rifugio (croce di vetta).
Da Gahwinden ha inizio il Westgrat. La primissima parte e’ su una ripida costiera erbosa che lascia ben presto posto a blocchi rocciosi. Seguendo i bolli rossi, si cerca il passaggio migliore tra gli enormi blocchi con facili passaggi di arrampicata, che non supera mai il I-II grado. Finita la prima parte di cresta su modeste difficolta’ e con scarsa esposizione, si giunge al Fruehstueckplatz 3006m, un improvviso spiazzo costituito da lastroni che spezza in due la cresta. Prestare attenzione in caso di neve fresca: ci sono delle fenditure tra i lastroni e si potrebbe caderci dentro.
Dal Fruehstueckplatz le difficolta’ restano dapprima contenute e poi vanno gradatamente aumentando, via a via che la cresta supera dei risalti e diventa sempre piu’ stretta ed esposta su ambo i lati. Le difficolta’ principali si incontrano in corrispondenza della via di fuga che va verso il Normalweg. Questo punto e’ inconfondibile perche’ si vedono delle catene scendere giu’ in verso il canalone del versante sud-ovest, mentre il Westgrat prosegue con le catene verso l’alto.
Si superano passaggi un po’ atletici ed esposti ma molto divertenti e si segue la cresta stando quasi sempre sul suo lato destro, poco sotto il filo. Infine si guadagna il filo di cresta (cavi d’acciaio) e si scende in un intaglio, da cui, sempre con cavo d’acciaio, si giunge ad una placca esposta, solcata da un cavo. Superati pochi metri di placca liscia, la parete offre numerosi appigli e si giunge, dopo una dozzina di metri, ad una forcella, dove finisce il cavo. Pochi passi e si giunge al piccolo circo glaciale che precede la vetta, ormai ben visibile.
Si passa l’ampio glacionevato (no crepacci) nella parte alta o nella parte bassa (ramponi ed eventualmente piccozza molto utili specie in presenza di ghiaccio vivo affiorante) e si giunge ad un’ampia forcella poco sotto la vetta, a picco sull’ampio catino glaciale sottostante. Su terreno molto friabile e facendosi strada un po’ a intuito tra blocchi, si raggiunge infine la piccola vetta, sormontata da una croce metallica (circa 3-3,5 ore da Gahwinden).
In discesa, superato il glacionevato, portarsi al bordo della conca e, nei pressi di una targa che ricorda un alpinista caduto proprio li’, affacciarsi sul bordo del ripido e dirupato versante sud-ovest, che ha l’aspetto di orrido canalone pieno di massi e sfasciumi instabili. Si puo’ notare un’esile traccia che inizia a discenderlo. Si segue la traccia (bolli rossi un po’ radi e qualche ometto) prestando attenzione al terreno infido. Dapprima si scende sulla verticale del canalone e poi, dopo un caminetto sfasciato, ci si porta gradatamente verso destra su strette cenge. Si compie un’ampia traversata in discesa verso destra fino a incrociare il punto in cui la via normale incontra la via di fuga del Westgrat (cavi metallici e scritte con vernice rossa NUR FUER GEUEBTE – solo per esperti).
Con numerosi passaggi dove occorre disarrampicare (I/II max), si giunge infine alla base del versante sud-ovest, dove, ritornati su terreno erboso alternato a tratti morenici, si riprende il sentiero che conduce al rifugio. Si incontra il bivio per Gahwinden dell’andata e si prosegue la discesa fino al rifugio e quindi all’auto.
- Cartografia:
- Mayr Oetztal 1:35000
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