“Via Billò - Bongiovanni” (P. Billò e G. Bongiovanni – 19 luglio 1953)
E’ una via molto aerea ed elegante, che si segue piuttosto fedelmente il filo dello spigolo NE, ben evidente dal Rifugio Havis de Giorgio – Mondovì.
La roccia è abbastanza buona nella parte bassa (primi 3 tiri) e sulla placca fessurata del tiro chiave, piuttosto friabile altrove. Disponendo di due corde da 50 m, è possibile calarsi lungo la via su soste attrezzate con spit e cordoni.
Materiale utilizzato: 2 mezze corde da 30 m, nut, friend piccoli e medi, cordoni vari, chiodi (3 piantati, nessuno lasciato).
Difficoltà: D+ sostenuto, passo di V/A0 o A1.
Dal colletto si sale direttamente per due brevi risalti di rocce articolate (II) fino ad un ripido pendio erboso, che si rimonta in diagonale verso sinistra fino alla base di un primo evidente pilastro. Si traversa alla base del pilastro ancora verso sinistra fino ad un esiguo ripiano alla base di un diedro svasato (attacco, sosta su nut e friend).
- L1 – Si risale il vago diedro a sinistra del pilastro per rocce gradinate e tratti erbosi (III+), uscendo su uno spigolo dove vegetano i rododendri. Risalendo un breve pendio erboso si arriva alla base di un risalto, dov’è una sosta con due spit (35 metri).
- L2 – Si traversa a sinistra per cengetta esposta (II) fino alla base di un canalino poco marcato a destra dello spigolo. Si sale il canale a zig zag per rampe e cornici (III), poi per un breve pendio detritico si giunge alla base di una fessura strapiombante, nuovamente pochi metri a destra dello spigolo (40 metri, sosta su chiodo + nut).
- L3 – Si sale la fessura (V), poi più in alto se ne esce a destra per un liscio muretto (V). Per un breve canalino di sfasciumi si sale a sinistra fino ad un foro, dal quale si sbuca su di un forcellino sul filo dello spigolo (20 metri, sosta su blocco incastrato);
- L4 – Si sale a destra per il filo di spigolo, ripido ed assai aereo, su roccia friabile, superando due successivi risalti (III+ e IV, sosta intermedia con due spit e cordone) fino alla base di un muretto verticale (40 metri, sosta su due spit).
- L5 – Si supera il muro di roccia piuttosto friabile (V) e, scavalcato uno spuntone, si esce su di un terrazzino alla base di una placca strapiombante, solcata sulla sinistra da una fessura obliqua. Si rimonta la fessura (V/A0 o A1, 3 chiodi e 2 spit), uscendone a destra con passaggio atletico (V). Si prosegue direttamente per un largo sperone di lastroni biancastri e gradini erbosi (IV) fino a che lo spigolo si abbatte e diventa cresta erbosa (40 metri, sosta su spuntone).
Per la facile cresta, superando un breve risalto roccioso, si raggiunge la cima (ometto).
Discesa:
Si scende a sinistra (lato Vallone delle Masche) per ripidi pendii erbosi e saltuarie tracce di passaggio fin sul fondo dell’avvallamento carsico, dove si incontrano gli ometti diretti verso la Cima delle Saline. Si scende a sinistra lungo uno stretto solco con vegetazione, che poco più in basso diventa canalino di detriti mobili. Si raggiunge così la traccia di sentiero che percorre la cengia erbosa alla base della parete della Punta Havis de Giorgio: seguendola verso sinistra in piano si ritorna ad incrociare l’ampio canale erboso risalito all’andata, pochi metri sotto il colletto d’attacco. Scendendo lungo il canale si ritorna al rifugio (h 0,45 – 1,00 dalla cima).
- Bibliografia:
- guida dei monti d'italia