Le ultime lunghezze in cresta sono attrezzate soltanto le soste, vi sono vecchi chiodi sul tratto di 6a, utili qualche friend piccolo e dalla cima sconsigliate le calate in doppia.
Necessari 12 rinvii, corda da 60 metri.
Da Pian Marchisio in 30-40 minuti si raggiunge a piedi il rifugio. Dal rifugio si risale il canale erboso che conduce alla base dell’evidente diedro che solca la parete est del Monte Havis, da dove inizia la via (20-30 minuti).
L1) si risale per circa 15 metri una facile placca di sfasciume (IV), giungendo sotto un tetto che si evita traversando obliquamente verso dx per 20 metri (V).
L2) si segue una fessura (6a) che solca verticalmente una placca la quale si impenna nell’ultimo tratto superabile traversando verso sx (6b).
L3-L4) si prosegue per due lunghezze (40m e 30m) con arrampicata divertente (V) giungendo alla sommità di un diedro.
L5) si prosegue verso sx su placca (V), si raggiunge un diedrino, risalito il quale, piegando ancora verso sx, si giunge alla sosta.
L6) si risale, lungo una fessura, un muro strapiombante 10 m (Ao), al termine del quale si piega verso dx (V), giungendo così alla sosta.
L7) si raggiunge tenendo la dx, la cresta; continuare per pochi metri sul filo e sostare per evitare fastidiosi attriti di corda (IV, senza protezioni).
L8) si sale la cresta per facili rocce rotte (III) fino a giungere ai piedi di un muretto verticale, superabile seguendo una fessura che lo taglia obliquamente verso dx (6a, vecchi chiodi, utile qualche friend piccolo). Superato il muretto, piegare verso sx per una decina di metri, giungendo così alla sosta.
L9) un’ultima facile lunghezza (II) di 30 metri porta alla vetta. Di qui è sconsigliato scendere in doppia poiché la corda si incastra facilmente sulla cresta.
Discesa: in doppia dalla sosta L6, oppure dalla cima per le tracce di sentiero sulla cresta S-E che, per cenge erbose, conducono alla base della parete e attraverso un canalino si scende al rifugio.