La discesa dall'itinerario di salita, data l'esposizione, comporta spesso la mancanza di neve da quota 2.400 al piano dello Scarfiotti se non si sfruttano due canaletti assai ripidi e stretti, se ancora ben intasati; è consigliabile pertanto fare la traversata scendendo nel vallone dei Rochers Cornus per poi calarsi nella gola verso lo Scarfiotti se la conoide è ancora innevata, altrimenti attraversare il vallone della Rognosa per raggiungere la passerella sotto Pian dei Morti ricongiungendosi all'itinerario di discesa dal Sommeilller.
Si costeggia il lago di Rochemolles e si prosegue seguendo la strada che porta al Rifugio Scarfiotti o meglio il sentiero che taglia i primi tornanti. Quando il sentiero ritorna sulla strada poco prima del ponticello che precede il pianoro, in fondo al quale sorge il rifugio, si volge a sinistra, prima in diagonale ascendente e poi in linea più diretta, e si risalgono gli ampi pendii, con brevi tratti sostenuti, verso le Grange d’Etiache. Segue un valloncello al termine del quale si perviene al Colle d’Etiache 2806 m.; non raggiungerlo ma appena è visibile salire sui pendii a destra (un breve tratto un po’ ripido), poi per un ampia dorsale si perviene alla cima con l’ometto.
Discesa. Siccome l’itinerario di salita al Col d’Etiache, data l’esposizione a mezzogiorno, conserva poco la neve al di sotto della quota 2400 m, è molto più remunerativo effettuare la traversata scendendo dal Colletto dei Rochers Cornus che presenta un breve tratto un po’ sostenuto (o se in buone condizioni, direttamente il pendio dalla cima a quota 3041 – OS) nel vallone omonimo fino ad imboccare la gola con conoide sottostante che sbuca di fronte al Rifugio Scarfiotti.
Qualora la conoide di fronte allo Scarfiotti fosse già priva di neve, conviene lambire la base del Bric del Mezzodì, attraversare il Vallone della Rognosa senza perdere quota e facilmente si giunge nella gola del Rio di Fond al di sotto del Pian dei Morti, in un punto un po’ più in basso della passerella, dove essendo stretta la gola si può attraversa facilmente senza dover scalettare; si prosegue poi sul classico itinerario e con giusto innevamento, tenendo la sx idr. si può giungere fino alla lapide del Picreaux (diversamente si segue la strada).
- Bibliografia:
- Guida dei Monti d'Italia-Alpi Cozie Settentrionali- C.A.I. & T.C.I.