Oltre a numerosi itinerari difficili che salgono lungo la parete Est si trova anche un percorso più agevole e facile, anche se non certo banale, infatti la parte alta del versante Ovest che si svolge su ghiaccio e misto è ripida e va intrapresa con una certa attenzione; il periodo migliore per salire la Granta Parei è a inizio stagione (giugno-luglio) quando la parte più impegnativa è ancora innevata.
Da Thumel si segue inizialmente una stradina sterrata, che va abbandonata dopo pochi minuti per prendere un ottimo e ben segnalato sentiero che sale verso sinistra, superando una zona di ampi pascoli e più in alto va ad intercettare la stradina sterrata che sale da Thumel.
Si segue la strada per un tratto, si supera un ponte e poi si devia a destra, evitando alcuni tornanti della strada, salendo per pendii erbosi e prati, raggiungendo prima l’alpeggio di Lavassey e poco dopo anche la spianata erbosa dove è situato il Rifugio Benevolo 2285 m (ore 1,30 da Thumel).
Dal Rifugio si scende per prati fino a raggiungere un ponte di pietra sulla Dora (indicazioni per il Colle Bassac Derè) che permette di attraversare il torrente e poi sale verso destra, raggiungendo un alpeggio (Montagna di Soches 2313 m). Superato l’alpeggio si svolta a sinistra seguendo un sentiero che sale a mezzacosta fino a raggiungere una conca di pietrame 2430 m.
Dalla conca si sale lungo un marcato sentiero per ripidi pendii erbosi verso sinistra, si supera un avallamento a destra e si raggiunge il crestone che sale verso sinistra, in direzione della Granta Parei. Qui si abbandona il sentiero segnato (segnavia 13d e Alta Via n. 4) che prosegue nell’altopiano di Goletta verso il Colle Bassac Derè, e si inizia a salire lungo il crestone.
Lungo il crestone è presente una buona traccia di sentiero indicata da numerosi ometti, prima si sale su pendii erbosi, poi per pietrame e sfasciumi lungo la morena, raggiungendo una piccola sella a quota 3078 m nei pressi di una lapide dove ha inizio il Ghiacciaio di Goletta. Messo piede sul ghiacciaio, dove solitamente è presente una marcata pista, si sale in direzione della cresta NO della Granta Parei che si aggira sulla destra e poi volgendo a sinistra si arriva ai piedi del ripido versante Ovest.
Qui si sale direttamente il ripido pendio nevoso che in alto diventa un canalino (attenzione se questo tratto è in ghiaccio vivo), si supera un gradino roccioso e poi volgendo a destra si raggiunge, dopo aver superato altre facili rocce, la cima Sud della Granta Parei, la più elevata, ma in breve si può raggiungere anche la cima Nord 3373 m dove è posta la statua della Madonna, con qualche tratto di arrampicata (brevi passi di II).
In discesa si segue a ritroso lo stesso percorso fatto in salita.
E' una montagna quanto mai consigliabile. Il significato del toponimo è riferito alla sua "grande parete", alla sua imponente muraglia orientale, la prima salita nota risale al 22 agosto 1863 per opera di un gruppo di alpinisti inglesi, R.C. Nichols, T. Blanford, E.P. Roswell con le guide valdostane J.V. Favret e N. Jacod che salirono per la cresta Nord, mentre la via normale venne salita per la prima volta il 25 settembre 1886 da due alpinisti famosi, il reverendo W.B.A. Coolidge e C. Almer.
- Cartografia:
- IGC foglio102
- Bibliografia:
- ALPI GRAIE CENTRALI (Guida Monti d'Italia CAI-TCI)