Anche la lunghezza del percorso non è da sottovalutare.
Il superamento del canalino bagnato può presentare parecchie difficoltà, specie in discesa.
Dalla vetta ottimi panorami sulle cime dell’alta Valle di Viù.
Seguendo il sentiero, superare la Stura e continuare sulla buona traccia fino al colletto prima del lago. Da qui piegare a destra e salire al meglio il tratto di drose e rododendri.
Dirigersi verso sud al valloncello compreso tra la Punta Sciarda a destra e la Piccola Uja a sinistra. Superata una zona di bassi cespugli , si giunge in una zona detritica (nevai fino all’inizio dell’estate), delimitata da alcune balze rocciose; con salita diagonale raggiungere le balze, dove, proprio sotto ad una erta parete, vi è un breve canalino obliquo che consente di portarsi nella parte superiore del vallone (vedere foto). Attenzione che il canalino è spesso bagnato !
Si raggiunge un’ampia zona di ciaplè. Percorrerla sempre verso sud, pervenendo infine ai tratti erbosi sotto il colle dell’Ujetta.
Da qui, salendo senza difficoltà su erba e pietrame, tenendo preferibilmente il lato sinistro si tocca il punto culminante dell’Uja.
La discesa può avvenire direttamente per sfasciumi sul colle dell’Uietta. Sconsigliato tornare ripercorrendo il sentiero dell’andata; meglio risalire la punta dell’Ujetta 2400 m su vaghe tracce verso ovest, scendere al passo Coupe Trape, risalire la quota 2459 m sempre all’incirca sul crestone e scendere infine al colle delle Coupe 2341 m. Da qui per buona traccia segnata scendere al lago Nero , successivamente al lago di Malciaussia e tornare alla partenza per la strada oppure per il sentiero Italia che percorre la destra orografica del vallone .
- Cartografia:
- Fraternali n° 8