
Questo itinerario merita di essere percorso partendo da fondovalle, da Dubbione frazione di Pinasca per vedere le numerose meridiane di Tagliaretto e raggiungere la singolare cappella di Serforan posta su un poggio a picco sul torrente e dedicata alla Madonna della Neve.
Lasciata l’auto di fronte alla farmacia presente sulla statale si attraversa il paese e si raggiunge il ponte d’Annibale.
Continuare per via Gran Dubbione; che sale e che raggiunge il muraglione della “Villa delle Rose” dove termina la strada e comincia la mulattiera. La bella traccia che ora si prende, il sentiero 347, alternando brevi tratti in salita ad altri più numerosi in piano, s’inoltra lungamente nel vallone costeggiando i muretti che delimitano vecchi terrazzamenti da tempo in abbandono. Raggiunta e superata una fontana con annessa panchina, subito dopo si raggiunge una sterrata che si sale verso monte, sempre seguendo l’indicazione “7 ponti”; al tornante si prosegue diritti raggiungendo le dirute case Gaido.
Il sentiero si inerpica ripido sino ad uscire poco sotto la chiesa di Tagliaretto, il paese delle meridiane.
Proseguendo si passa davanti alla ex Cantina del Gallo oramai abbandonata e si raggiunge il caratteristico poggio-dorsale dove sorge la cappella Serforan. Sull’ampio sagrato, a margine di una area pic-nic, troviamo altre indicazioni.
Si prosegue lungo lo sterrato tralasciando la traccia di destra che scende al torrente e per la quale ritorneremo.
Si raggiunge il torrente dove si attraversa il primo ponte (Cianaiass). La traccia che ora si percorre s’inoltra nella gola stretta da ripide ed estese pareti rocciose, seguendo sempre mediamente il corso d’acqua. Così continuando si supera il secondo (Roca Rusa), il terzo ( Rio Chiabreirol) ed il quarto ponte (Visch) raggiungendo poi l’aperta radura, dominata dalla parete del Visch, dove parte anche “La Glèiza di Barbèt”, percorso ad anello con tratti attrezzati.
Si prosegue ancora, sempre vicini al torrente, per scoprire che il quinto ed i sesto ponte non ci sono più perché travolti dalla piena. Al loro posto delle passerelle facilitano l’attraversamento. Continuando si raggiunge il breve il settimo ponte (Mulinas) oltre il quale la lastricata mulattiera ancora prosegue, stretta dai solti muretti, per poi uscire sulla strada asfaltata che sale da Pinasca all’altezza della Borgata Rocceria.
Si scende ora lungo la strada, verso la borgata di Traversi che non si raggiunge perché, appena superato il ponte sul torrente, nei pressi della bacheca, si prende sulla destra la traccia con l’indicazione: ”Percorso pedonale e cicloturistico”. Si percorre ora lungamente il vallone detto “Comba dei Traversi”. Il sentiero s’abbassa sempre restando quasi parallela al corso d’acqua raggiungendo prima un ponticello in pietra sul torrente, poi, dopo un lungo tratto dove sempre si scende di poco, una caratteristica croce metallica su pilastrino. raggiungendo infine il ponte Delle Piane. Dalla parte opposta, superato la strada, il sentiero riprende. Ancora un tratto in piano, poi si comincia a salire; il sentiero taglia lungamente il pendio per uscire infine alla cappella Serforan dove si chiude l’anello.
Qui giunti non resta che scendere verso Dubbione.
Il ponte di Annibale attuale non è sicuramente un'opera del III secolo a.C., ma una testimonianza più recente ( forse XVIII sec.), costruita forse proprio in un punto ove i Cartaginesi superarono il rio con qualche sistema (sicuramente senza costruire un ponte di pietra), per portarsi così al centro della valle e quindi dirigersi verso la pianura.
Piace però pensare che l'illustre guerriero sia passato un giorno lontano a Dubbione......
- Cartografia:
- Fraternali 1:25000 n.6 Pinerolese, Val Sangone
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