E' ugualmente interessante percorrerla nell'altro senso.
Necessaria normale attrezzatura da alpinismo e buon allenamento.
Con buone condizioni è una grande traversata scialpinistica.
Prenotare con anticipo i rifugi.
1° giorno.
Dal Lautaret percorrere il sentiero dei crevasses quasi in piano fino al Rifugio de l’Alpe (questo percorso è sconsigliabile se sono previsti temporali; in tal caso partire dal ponte dei Brebis e salire sul bel sentiero GR54 fino al risalto del Pas d’Anna Falque; proseguire sul sentiero pianeggiante lungo il torrente, anzichè salire al Rifugio dell’Alpe, fino ad incontrare il percorso che da questi giunge in discesa). Proseguire nel vallone pianeggiante; al bivio prendere a destra e iniziare a salire su buona traccia lungo le morene, quindi prendere a destra la scorciatoia (un tratto attrezzato con catene) che porta al Refuge di Pavé (m. 2.843).
2° giorno.
Su facili tracce in leggera salita puntare al Col du Clot des Cavales (Volendo è possibile inserire la bella arrampicata al Pic Nord des Cavales). Dal Colle (casco indispensabile) scendere sul versante Chatelleret disarrampicando (II) ed utilizzando gli eventuali cavi (verificarli); prestare molta attenziona ad altre cordate soprastanti (pietre instabili).
Dal nevaio sottostante divallare su bel sentiero che con molte svolte ed un ultimo traverso giunge al Refuge du Chatelleret (m. 2.225).
3° giorno.
Ripercorrere a ritroso il sentiero del giorno precedente fino a quota 2.500 quindi tenersi a destra e risalire le ripide morene a fianco del Ravin du Charreirou fino a raggiungere la lingua terminale del Glacier de la Grande Ruine puntando a destra della bese (quota 3.148) della cresta ovest della Grande Ruine (tracce inesistenti, molto faticoso). Risalire la fronte del ghiacciaio (muraglia iniziale a gradoni ripida, spesso in ghiaccio vivo) e portarsi in una spettacolare comba incassata tra alte pareti laterali, veramente opprimenti con in vista in fondo ed in alto il colle (La Casse Déserte) costellato di sottili guglie. Risalire il facile ghiacciaio ed il pendio finale abbastanza ripido fino al colle. Scendere con cautela sull’altro versante (ripido, esposto ad est); superare la terminale a volte molto alta (in stagione inoltrata necessaria una doppia, quindi prevenire l’eventualità; sulla sponda destra orografica lato Pic Bourcet sono possibili chiodature).
Dal ripiano alla base del canale attraversare a sinistra il ghiacciaio puntando ad un integlio della crestina sud est della Grande Ruine, attraversare diagonalmente il pendio ghiacciato (crepacci), eventualmente anche risalire un breve tratto fino a giungere in un ripiano ove si incontra la traccia dal Rifugio Adèle Planchard alla Grande Ruine ed in breve si giunge al rifugio (m. 3.173).
4° giorno.
Salita alla Grande Ruine lungo la via normale (facile, pistone, 2 ore; crepaccci; breve pendio ripido spesso in ghiaccio che porta alla crestina finale, questa di roccia instabile).
Discesa a valle fino ad incontrare il sentiero percorso il primo giorno nei pressi del bivio per il Refuge Pavé e da questo punto al punto di partenza.