Il panorama dal Bianco alla Vanoise, dal Granpa alla pianura piemontese ripaga però di ogni fatica.
Armarsi di pazienza ed eventualmente di kit ferrata se si sceglie di sostituire il piccolo Colluret con il percorso attrezzato. In tarda primavera aspettarsi molti cambi di assetto (ramponi, piccozza ecc.).
Dal parcheggio seguire i primi due tornanti della strada ed attraversare la diga. Passare davanti al casotto dei guardiani e proseguire fino al laghetto di Pratorotondo. Tagliare progressivamente verso sinistra superando vari avvallamenti fino ad individuare il ripido pendio che porta alla Sella di quota 2720 segnata da un paletto di legno). Scendere (di solito a piedi, pochi metri di traccia estiva) di pochi metri nel sottostante vallone da risalire fino al suo termine. A sinistra si proseguirebbe fino a Cima del Carro, mentre e destra si giunge al Col d’Oin (3192m). Da lì appare in tutta la sua imponenza la parete Nord della Grande Aiguille Rousse. Scendere nel ghiacciaio sottostante attraversandolo parallelamente alla parete (occhio ad eventuali crepacci) perdendo meno quota possibile fino ad aggirare lo sperone roccioso che scende dalla cresta (quota 3050m circa). A questo punto girare decisamente a sinistra e risalire il ghiacciaio des Sources de l’Isère stando preferibilmente a destra. Si supera un evidente seracco (tratto più ripido) passando a mezza costa su pendii morenici e poi la pendenza si abbatte di nuovo, fino ad un centinaio di metri sotto il Colle fra Piccola e Grande Aiguille Rousse. Per gli ultimi metri potrebbero essere necessari i ramponi. Dal colle (vista spaziale verso la valle dell’Arc) si gira a sinistra e si percorre la facile ma molto esposta dorsale nevisa fino all’aerea vetta (occhio ad eventuali cornici sospese sulla parete Nord!).
Per completare l’anello, ridiscendere fino alla quota 3050m e, anziché girare decisamente a destra per risalire al col d’Oin, continuare a procedere a mezza costa lungo il ghiacciaio (non dritto per il versante francese, ma leggermente a destra in direzione delle evidenti pareti rocciose che sovrastano il lago Serru, fra cui quelle della catena Galisia-Basei) puntando l’ampio e ben intuibile colle della Vacca (tratto facile ma potenzialmente delicato per via di possibili crepacci nel senso di marcia). Giunti al colle, si scende nel sottostante ghiacciaio stando prima a destra per poi portarsi tutti a sinistra per infilare la lingua di neve che con ripido percorso permette di superare le barre rocciose soprastanti il Pian della Ballotta (tratto chiave in assenza di tracce, potrebbero essere necessari i ramponi a seconda delle condizioni). Facendo attenzione al percorso (comunque abbastanza rettilineo) si scende al piano lasciando alla propria destra una cascatella. Attraversare il pianoro fino ad oltrepassare il torrente (ponticello evidente se non sufficientemente innevato) e portarsi completamente a sinistra fino ad individuare l’imbocco del piccolo Colluret (40-45 gradi). E’ il canale alla cui destra passa il percorso attrezzato (verificare alla partenza la presenza di sufficiente neve!). Per questo (ramponi e picozza) si scende all’altezza del Rifugio Pian della Ballotta, dove il sentiero estivo permette di costeggiare (qualche tratto attrezzato nei punti più esposti) il lago e giungere al secondo tornante della strada sopra la Diga.
- Cartografia:
- IGC 102 1:25000 - IGN 1:25000 3633ET - Tignes/Val-D'Isere/Haute-Maurienne/Pn de la Vanoise