Se proprio non potete fare a meno e ci volete andare, consiglabilissimo il casco (le pareti della Petite Aiguille Rousse scaricano, complici anche camosci) ed a inizio stagione piccozza e ramponi.
Lasciata l’auto al parcheggio di L’Ecot, seguire la strada sterrata con indicazioni per il rifugio del Carro. Dopo un tratto pianeggiante, si abbandona la strada per salire sulla sinistra il bel sentiero che con pendenza costante e moderata porta al Rifugio Carro senza possibilità di errore.
Raggiunto l’altopiano di Plan Sec, quando ormai in lontananza il Rifugio Carro è ben visibile, si abbandona il sentiero principale deviando su quello di sinistra indicante Pont de l’Olietta.
A questo punto due possibilità:
1.continuare su questo sentiero attraversando il pianoro sotto le Aiguille, quando questo piega decisamente verso nord, lo si abbandona e si segue per prati puntando al pianoro superiore, giungendo in una zona acquitrinosa.
2.si segue brevemente il sentiero salvo poi abbandonarlo per una traccia sulla destra non proprio evidente se non la si cerca. La si segue con percorso più ripido e faticoso, tra terriccio e zolle erbose, raggiungendo il pianoro superiore, sotto la bastionata che sorregge le pietraie delle Aiguille. Si prosegue a sinistra in piano raggiungendo un pianoro acquitrinoso.
A questo punto bisogna ricercare il passaggio chiave per superare la bastionata di rocce. Delle vaghe tracce provenienti da sinistra, aiutano a capire la direzione da seguire, con un primo mezza costa su ghiaioni si raggiunge la base di un canalino di erba e sfasciumi (è il secondo da sinistra). Come riferimento si può considerare che è quasi sotto la verticale della Petite Aiguille Rousse.
Non ci si aspetti di trovare ometti o tracce nella fascia più ripida, comunque si sale senza grosse difficoltà (se non per via del terreno e della ripidezza) con percorso a piacere cercando di evitare la fascia centrale del canale che è più instabile. Piegando poi a destra si raggiunge un promontorio erboso dove il terreno migliora, e via via si punta a vista al pianoro superiore, superando ancora alcune zone di sfasciumi ed erba piuttosto ripide.
Raggiunta la conca detritica superiore (per accedervi esiste una variante, ovvero proseguire per il sentiero che si dirige verso il Col du Montet, finchè a sinistra non si scorge una traccia che sempre su ghiaia si dirige verso un piccolo promontorio, punto di accesso forse più agevole per aggirare la bastionata) si punta salendo al centro di essa al colle tra le due Aiguille, mantenendosi il più possibile a distanza dalle pareti della Petite Aiguille Rousse che scaricano, e a distanza di un evidente sperone roccioso frequentato da camosci e stambecchi.
Si intervallano ripidi pendii ghiaiosi a brevi pianori, fino a giungere nei pressi del grosso nevaio già visibile da sotto. Esso non è molto ripido, ma con neve dura conviene usare i ramponi per superarlo direttamente (una scivolata porterebbe proprio alla bastionata che lo sorregge); in tarda stagione è possibile evitarlo ora passando a sinistra contro le infide pareti rocciose (meglio avere il casco).
Il canale detritico ora si restringe e diventa più ripido, terreno molto instabile di fine detrito sulla sinistra, massi più grossi ma altrettanto instabili a destra (oltre che più esposto).
Conviene inizialmente tenersi sulla sinistra per superare contro le rocce la parte più infida, e poi quando ormai non manca molto al colle, piegare progressivamente a destra dove appare anche una labile traccia che finalmente conduce al colle (può essere presente un muretto di neve da scavalcare).
Proseguendo a destra si segue la facile cresta detritica solcata da diverse tracce in direzione della Grande Aiguille Rousse, solo in prossimità della piccola croce di vetta la cresta si restringe diventando più aerea, ma stando sul versante sud non ci sono problemi.
Ritornando al colle continuando in direzione opposta si può salire anche la Petite Aiguille Rousse, dapprima sul facile crestone detrico con possibili nevai residui (si possono aggirare talvolta a destra talvolta a sinistra badando bene all’esposizione). Poi si raggiungono le roccette finali quando la cresta est e quella ovest si uniscono; si affrontano direttamente con qualche passo di arrampicata (I/II-) oppure passando su cengie un pochino esposte sul versante sud-est, fino all’ometto di cima.
Per la discesa percorso a ritroso sulla via di salita facendo attenzione alle zone più delicate (molte), oppure scendendo per il pendio ovest della Petite Aiguille Rousse. Si pone piede su questa parete di sfasciumi instabili, e senza abbassarsi troppo (per evitare i salti sottostanti) si procede a mezza costa in direzione della cresta sud-ovest, dove si incontra una vaga traccia che scende fino ad incontrare il più marcato sentiero per il col du Montet. Da qui si vira di 180° a sinistra rientrando a mezza costa su una pietraia infinita, fino a ritrovare il pianoro acquitrinoso della salita. Questa variante di discesa è inizialmente molto delicata per il terreno che frana sotto i piedi, poi diventa più agevole. E’ forse presente una traccia che percorre tutta la cresta della Petite Aiguille evitando il taglio della parete ovest.
VARIANTE DI SALITA DAL CANALE DI DESTRA: ferme restando le indicazioni sopra riportate, si può salire il primo canale tutto a destra incassato nella bastionata rocciosa che sorregge l’imbuto finale, compreso tra le cime della Petite e dalle Grande Aiguille Rousse. Giunti sul Sentier Balcon (palina indicatrice Plan Sec), si gira a sinistra verso Pont dell’Ouilletta per abbandonarlo dopo poche decine di metri in favore di una traccia poco visibile che sale verso destra, costeggiando il versante occidentale della Ouille de Gontiere. Si prosegue seguendo il corso del Ruisseau du Plan Sec sino a sbucare nella piana sottostante la bastionata rocciosa, tagliata da alcuni canali che sorregge l’imbuto finale, compreso tra le cime della Piccola e della Grande Aiguille Rousse. Lasciato a destra un minuscolo laghetto, si punta al primo canale di destra che scende dalla conca superiore, risalendone il conoide sulla destra del ruscello che scende dal canale. Dovendo evitare alcuni massi incastrati nelle strettoie della parte inferiore del canale occupate dalle cascate del ruscello ingrossato dal disgelo (in stagione più secca dovrebbero essere arrampicabili), si risale il conoide erboso tutto sulla destra che lascia poi il posto a cenge e terreno molto ripido franoso ed instabile da risalire con molta attenzione, piede fermo e buone suole. Poco prima che la salita venga sbarrata dalla parete di destra (salendo), si scavalca a sinistra la costola rocciosa e con un breve traverso si va a riprendere il canale più in alto, dove il suo fondo diventa più agevole. Si continua la salita sino a sbucare nella conca finale compresa tra le due cime. In caso di innevamento, il colletto per uscire in cresta potrebbe presentare un muro di neve spesso e molto ripido. In questo caso, conviene salire il pendio nevoso più domestico posto sul versante sudorientale della Petite Aiguille Rousse, poco distante dal colle e con un semicerchio da sinistra verso destra, si raggiunge la cresta a poche decine di metri dalla Petite che si guadagna in breve. Filando tutta la cresta in direzione E (eventuali cornici), si raggiunge la Grande Aiguille Rousse. Discesa dalla via normale dove a inizio stagione non sono presenti tracce di passaggi e gli ometti sono da ricostruire… Sconsigliata la discesa dal canale di salita. Casco picca e ramponi in caso di neve
- Cartografia:
- carte de randonnées Hiking Map 1:50000 Vanoise