Superbo balcone su tutto Les Ecrins.
Questo itinerario è il meno utilizzato per salire questa montagna, perché più impegnativo (non tanto per dislivello, ma per lunghezza e per alcuni passaggi obbligati), ma con la sua traversata ad anello lo rende forse il più bello per diversità e varietà di ambienti attraversati.
In rete si trova una relazione in italiano, che tende a sminuire la difficoltà dell’itinerario che è tranquillamente e pienamente classificabile come F (eventualmente basarsi anche sulle relazioni in lingua francese)
Casco fortemente consigliato
Dislivello in salita 800/850 mt circa (da riverificare)
Dislivello in discesa 1300 mt circa (da riverificare)
Dal tornante quota 2513 prima del col du Galibier (versante Lauaret) attraversata la strada si trova un sentiero (no paline, bolli, indicazioni varie… solo un cancelletto – filoelettrico per recinto pascolo), che in mantenendosi in quota attraversa i ripidi pendii (attenzione all’attraversamento di due impluvi ripidi e franosi ma con buoni appoggi per i piedi) sotto il Petit Galibier e la Pointe de la Tete Noire e così porta al selvaggio valloncello-pietraia per il Col Termier. La traccia principale seppur priva di segnalazione è molto buona ed è un continuo saliscendi in leggera discesa. Entrati nel valloncello la traccia si porta sulla sx (salendo) per tratti erbosi guadagnando nel miglior modo possibile la pietraia superiore cercando di evitare le fasce pietrose sottostanti. Si attraversa una classica pietraia (pietre medie grosse) e diversi ometti indicano la via. Qua conviene tenersi sulla pietraia (ometti) puntando il poco invitante cono di deiezione di pietrisco e terra dura tutto sulla sua sx (salendo) in modo da evitarlo il più possibile conviene mantenere la sx, (sempre salendo) e attaccando il canale nel suo restringimento contornando delle imponenti rocce (traccia labile e ometti). Da qua si entra nel canale tenendosi il più possibile sulla sx salendo a fianco delle solide rocce finché a metà canale dall’altra parte si vede una freccia trovare il tratto più agevole per attraversare il canale (tratto delicato per la natura del terreno: terra dura e pietrisco mobile..). Attraversatolo si sale per gradoni, cengette terrose e pietrisco e passaggi rocciosi (I/I+) all’inizio tenendosi nel centro di questo tratto (bollo sbiaditissimo… e ometti visibili solo girandosi indietro..), fino a infilare una cengia terrosa ascendente sulla dx con in fondo di nuovo una freccia, da qua i segni diventano ben chiari e con percorso zigzagante si arriva a un passaggio obbligato roccioso (-II) un po’ esposto e aggettante ma “strappigliato”. Ancora qualche metro sull’imbuto superiore del canale e si esce al col Termier (omettone). Da qua l’evidente traccia si collega salendo dopo poco con la traccia più diretta che proviene dal col Ponsonniere e per ripidi strappi del sentiero su pietraia ci si collega con l’itinerario classico: https://mono.gulliver.it/itinerario/61441/
DISCESA: Dalla vetta su itinerario di salita, si prosegue fino al col Termier proseguendo per il sentiero evidente che attraversa la conca ex-glaciale (laghetto) e lascia sulla sua dx l’ometto e la discesa per il Colouir Termier, dal colle si prosegue con panoramicissima itinerario di dorsale fino al Col Ponsonniere (targa, cippo) e si scende sulla sx (scendendo) verso il Lago della Cerces che non si raggiunge e si piega a sx per altro sentiero (quello che scende) non quello che leggermente sale e rimane in quota (tutti questi sentieri sono evidenti, ma non hanno bolli e paline e numerazione), che porta alla Mottes raggiungendola prendendo una breve scorciatoia prima di incrociare la strada sterrata che scende da Camp de Rochilles. Raggiunta la strada si recupera l’auto precedentemente lasciata o si prosegue fino alla confluenza con la strada del Col du Galibier e si chiede un fortunoso passaggio (In alternativa sono 7 kim di infinta strada priva di sentiero…)
- Cartografia:
- Fraternali Editore