Per osservare le condizioni del canale, nascosto e invisibile dal fondovalle, occorre salire sul versante opposto della valle (sopra il Gran Puy).
Buon panorama dalla cima (simile a quello dell’Albergian).
al fondo della piazza centrale di Pragelato (ufficio info), si prende la strada sulla destra e la si segue fino al ponte sul Chisone dove di vedono i trampolini, lo si attraversa e si sale dritti fra gruppi di chalet fino al fondo della via dove si trova un tabellone in legno dei forestali con indicazione dei sentieri.
Si attraversa il ponte sul rio Mendia, quindi si prende subito a destra la ripida pista del trial (indicazioni) e dopo breve si incontra un sentiero (segnavia rossi) che sale con stretti tornanti. Si passa nei pressi di un’altana di caccia in legno, quindi in breve si giunge alle diroccate Grange Jacques. Qui si prende il sentiero che dopo i ruderi piega a sinistra (bolli rossi); alla fine della rampa (quota 2000 m circa) lo si abbandona, per salire nel bosco di pini uncinati piegando leggermente a destra (E).
Dopo circa 100 metri di dislivello si raggiunge una radura con alcune vasche in legno dove si incontra un ampio sentiero proveniente da Pradamont (bolli rossi); lo si segue verso destra (SE) ed in breve si giunge ad una presa dell’acqua. Poco oltre si incontra un tratto attrezzato nella roccia provvisto di passerelle in legno e cavi d’acciaio come mancorrenti e denominato “canali” (il sentiero che si segue è di fatto un’antica bealera).
Si prosegue verso SE e, attraversato un canale valanghivo proveniente dalla sovrastante punta Gran Muels, si incrocia il rio omonimo, in questo tratto suddiviso in numerosi rigagnoli. Si abbandona il sentiero per prendere quota risalendo il corso dei torrentelli. A quota 2300 m circa si esce sul “piano delle marmotte”, il più basso di una lunga serie di pianori.
Si prosegue nel vallone costeggiando le ripide pareti rocciose della destra orografica, fino a trovarsi di fronte al canalone di salita, sul versante opposto. Si risalgono conoide e canale, che ha una lunghezza di 200 metri e una pendenza media di 40-45 gradi, con due “muri” più ripidi di circa 50 gradi in corrispondenza di salti rocciosi (passaggi di misto delicati con poca neve). A quota 2850 m circa si esce in una piccola conca sospesa (laghetto in estate) al fondo della quale vi è la poco evidente cima del Gran Miul (ometto di pietre).
Discesa: verso nord in direzione dell’Albergian, per poi piegare decisamente a sx e tornare nel piano delle marmotte, oppure verso ovest, scendendo in piani inferiori da dove si divalla al piano delle marmotte per ripidi pendii e/o canali.