
Altrimenti occorre partire da Giordano di Prali aggiungendo circa 700 m di dislivello
Dalla stazione d’arrivo della seggiovia posta sul Bric Rond 2540m si raggiunge la vicina Casermetta.
Dai ruderi svoltando a sinistra, ci si porta nella sottostante mulattiera che scende assai rapidamente per un costone erboso. Da qui si prosegue fino ai ricoveri militari 2395m, dove lasciata a destra la mulattiera che scende a valle proseguendo in direzione S-O, in leggera discesa si raggiunge il Rio dei 13 Laghi.
Oltre il rio si risale con alcuni tornanti il costone Belvedere. Di qui, in discesa, si raggiunge e si supera il pietroso vallone di Clapou e, seguendo la mulattiera, in salita si perviene al Colle Giulian 2451m, (ore 1.45 dalla partenza). Scavalcato il Colle, anziché scendere verso la Val Pellice e le visibili Bergerie del Giulian 2097 m, per un ampio sentiero si volge a destra seguendo un’altra mulattiera ben evidente che prosegue parte sul crinale spartiacque e parte a mezzacosta lungo le erbose pendici meridionali del M. Giulian.
Con alcuni comodi tornanti sorretti da muri a secco, il tracciato mette all’insellatura del Passo dar Loup 2456m dal quale, in breve si scende al vicinissimo Passo di Brard 2450m, anch’esso comunicante con il Corso del Pellice (ore 2,30 dalla partenza).
Superato il Colle di poche decine di metri, si prosegue verso il Rifugio Lago Verde seguendo il tracciato fin qui seguito segnalato GTA, che si abbassa con diversi tornanti per attraversare gli scoscesi canaloni che scendono dalle cime Fiunira e Ceresira (fino a luglio inoltrato possono essere colmi di neve, superarli in sicurezza con piccozza e ramponi).
Si risale sul versante opposto (Bari Grand) fino a pervenire sulla cresta di Viaforcia, all’inizio dei Piani di san Giacomo 2562m. Qui si incontra la mulattiera (22 blu) proveniente da Bout du Col e da Freibougio, la si segue in salita attraverso gli ampi pianori di san Giacomo.
Si risalgono i numerosi tornanti che portano al cocuzzolo su cui è posto il traliccio con campana dedicato ai Caduti in montagna. Da qui in pochi minuti si raggiunge il colletto della gran Guglia 2790m da cui si ha uno splendido scorcio sulla parete Nord-est del Bucie e sulla Val Germanasca. (ore 3,30 dalla partenza).
La traccia lo risale dapprima a sinistra poi al centro; a breve distanza dalla depressione spostarsi a sinistra contro le rocce del versante O della nostra punta fino a che, giunti a ridosso della cresta S, ci si innalza per delle rocce ripide ma facili parallelamente al filo.
Mantenersi per un buon tratto sulla sinistra poi guadagnare il crinale di facili lastroni, toccando la grossa croce metallica della vetta per un ultimo, breve canalino.
Ridiscesi al colletto, scendere lungo il sentiero 23 blu, dapprima malagevole, poi più comodo, che costeggia due piccoli laghetti quindi conduce al lago verde sulle cui sponde sorge l’omonimo rifugio (ore 4 dalla partenza).
Lasciato il rifugio si divalla seguendo il comodo sentiero 23 blu che attraversa una zona di magri pascoli. In breve si raggiunge la mulattiera del colle d’Abries (EPT 208) attualmente carrozzabile (2008) che per un tratto costeggia il corso del Germanasca, poi se ne allontana per scendere ed attraversare l’ampio pianoro di Freibougio 2136m riconoscibile per la presenza dei ruderi della vecchia teleferica portaferiti costruita in previsione della guerra con la Francia.
Una risalita fino a 2171m precede la lunga e comoda discesa fino a Bout du Col. 1698m. Si tralascia la carrozzabile che scende a Ribba per seguire quella di sinistra che porta prima alle miande Giû dâ Sap 1699m, poi si segue la mulattiera che costeggia il Germanasca, lasciando a sinistra quella che sale alle bergerie Sellette e poi scende attraversando il profondo rio che scende dalla Punta vergia dirigendosi a Pomieri 1511m.
Di qui per strada si ritorna al piazzale della funivia a Malzat (ore 6 dalla partenza).
- Cartografia:
- Monviso IGC 1:50.000
- Bibliografia:
- GTA 1981
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