Itinerario generalmente fattibile in tarda primavera o autunno-inverno quando la sterrata per Bout de Col è comodamente percorribile in auto.
Richiede neve molto sicura, sia nel tratto che immette nel pianoro prima dei coni di deiezione e sia nei canali stessi che in tarda primavera prendono sole parzialmente, ma fin dal mattino presto
Piccozza, ramponi, casco; utile uno spezzone di corda per la salita alla vetta.
Lasciata la macchina a Bout de Col (fine sterrata) si imbocca l’evidente mulattiera per il rifugio Lago Verde la si segue fedelmente nel bosco di conifere fino a pervenire al traverso della Viaforcia (passaggio caratteristico fra due rocce alla fine del bosco.
Il traverso richiede neve sicura, perché spesso soggetto a slavine.
Alla fine del traverso sotto la Viaforcia si arriva alla palina dove si stacca sulla dx il sentiero per il Lago Verde (gta), invece si prende quello di sx (n. 22 blu), e si percorre una breve salita che immette in un pianoro.
Con un semicerchio verso dx si attraversa il torrente (generalmente coperto) e si punta all’evidente pendio cono di deiezione in base al canale scelto da risalire.
Entrambi hanno una pendenza omogenea sui 35° all’inizio, e poi, sui 40°.
Usciti dai canali si gira a dx (salendo) e per raggiungere la vetta si presentano sono due possibilità:
a) seguire il filo di cresta (diedrino iniziale, poi per intagli e placchette) verso l’evidente croce di vetta: passaggi di II° grado su blocchi.
b) Percorso con tracce di sentiero e qualche bollo rosso: ridiscendere una ventina di metri sul versante sud (verso la conca del Rifugio Lago Verde) tagliare con ripido traverso i costoloni rocciosi della paretina sud-ovest (non prende sole al mattino presto) fino a d arrivare quasi sulla “verticale” della croce di vetta, da qua per canalini (45°) aggirando alcune rocce si sbuca a dx (salendo) della croce, superato una “placchetta” rocciosa si perviene alla vetta.
Si possono concatenare i due percorsi, così da evitare la discesa e risalita sul versante Sud (e i residui di neve che possono ivi trovarsi). Si supera il primo diedrino, poi scavalcata una crestina, si vede l’evidente bollo rosso, che si raggiunge traversando a mezza costa
Discesa sull’itinerario di salita.
- Cartografia:
- I.G.C. n.1 Valli di Susa Chisone e Germanasca