Nel caso che la strada per il Santuario del Ciavanis fosse aperta dopo Vonzo, si può raggiungere la frazione Chiappili 1449 m.
In buone condizioni non servono piccozza e ramponi, ma eventualmente averli al seguito non guasta.
Dal parcheggio, si torna indietro sulla strada asfaltata per alcune decine di metri, fino ad incontrare un cartello indicante Chiappili. Il sentiero segnato da tacche rosse si addentra nel bosco con pendenza sostenuta ma costante (in alternativa si può seguire la strada per il Ciavanis, allungando ulteriormente lo spostamento).
Il sentiero incrocia la strada proveniente da Vonzo, si percorre un tornante e subito si incontra la deviazione a sinistra per Chiappili, bella frazione che si raggiunge in piano in pochi minuti. Attraversato il vicolo tra le case, sull’ultima si incontra il cartello per Vassola, e il sentiero nuovamente ripido sale per i prati a monte delle case, toccando alcune baite; si continua a salire finchè non si incrocia una stradina pianeggiante. Si percorre tutta la strada verso sinistra, addentrandosi nel selvaggio vallone di Vassola: la stradina termina ad un ponticello di legno, che si attraversa, e diventa sentiero. Si passa a fianco delle alpi Vassola Inferiori, e dietro di queste si individua il sentiero che con un lungo mezza costa (e brevi saliscendi) permette di aggirare le ripide pareti che sorreggono i pendii superiori. Quando il sentiero sbuca nel rado bosco alla base dei pendii mediani del percorso, si può iniziare a salire senza percorso obbligato, toccando in breve l’Alpe Vassola Superiore. Si può scegliere se proseguire lungo la dorsale di sinistra, oppure sul lato destro dove si notano altre baite, oppure per i pendii centrali. Si tenga presente come riferimento il grande “Bunom” gigantesco ometto di pietre posto sulla dorsale a sinistra, lo si dovrà raggiungere. Dal Bunom, non ci si faccia ingannare dai tanti altri grossi ometti sul costone di fronte, non si dovranno raggiungere; invece si percorre la dorsale ancora per alcune decine di metri di dislivello, finchè sulla sinistra non si nota una piccola valletta, che si percorre, in direzione delle Alpi Le Giornate 2289 m, poco visibili perchè ben mimetizzate tra i grossi massi della zona. Da qui si vede finalmente con chiarezza la cima, ancora apparentemente piuttosto lontana. Si continua in direzione Ovest verso il pendio che punta alla dorsale che scende dalla cima. Si può arrivare dal basso e salire un pendio di moderata pendenza, oppure risalire la piccola bastionata rocciosa tramite un comodo passaggio tra i blocchi granitici (brevissimo canalino). Si salgono i pendii sopra alla bastionata, raggiungendo la dorsale in corrispondenza di un grosso ometto. Da qui si piega a destra e si percorre la dorsale, molto ampia, fedelmente fino ad un castelletto roccioso. Lo si aggira piuttosto comodamente a destra, dopodichè la dorsale torna nevosa, e conduce alla base dello strappo conclusivo. Si risale con percorso a piacimento il pendio che si fa un po’ ripido, districandosi tra i grossi massi (porre attenzione ai buchi nascosti dalla neve), fino alla cima, segnalata da un ometto di pietre sul grosso masso culminante.
Discesa per l’itinerario di salita.
- Cartografia:
- Fraternali 1:25000 n.8 Valli di Lanzo