Una discesa da non perdere.
Il pendio si raddrizza man mano che si sale, l’esposizione sia nella parte alta che in quella bassa non consente grandi errori.
MATERIALE OCCORRENTE: piccozza e ramponi
Arrivati alla frazione seguire la strada fino al suo termine dopo si trova un piccolo parcheggio.
Incamminarsi sul sentiero n°323 per i Laghi d’Unghiasse, posti alla testata dell’omonimo vallone. Ci si sposta a destra verso il Bec Di Mea fino ad immettersi su una strada sterrata che sale (se innevata si sale bene sci ai piedi e servirà anche a scendere) fino all’Alpe Vaccheria. Qui la si abbandona e si prosegue sul sentiero (salibile e abbastanza scendibile sci ai piedi con buon innevamento) fino al Pianoro delle Riane, dominato sulla destra dall’imponente bastionata del Gran Bernardè.
Spostandosi verso il centro del pianoro si vede bene la linea che solca l’intricata parete. Bisogna puntare all’ampio pendio sospeso a triangolo visibile sotto la vetta. Nella parte bassa la linea del canale è interrotta da una piccola cascata, pertanto per accedervi bisogna salire un canale a destra secondario che si abbandona traversando in quello principale.
Si risale tutto il largo canalone dominato da pinnacoli e bastionate rocciose e dove poi si insinua stretto tra le rocce si piega leggermente a sinistra verso il triangolo sospeso uscendo poi direttamente in vetta.
Dedicato all'amico Daniele Caneparo.
nome proposto: Valli di Lanzo sempre al Potere