Si affronta un tratto con pendenze piuttosto sostenute, e che richiede neve assestata. Preferibile da percorrere in discesa, in quanto più diretto e faticoso per via delle pendenze. In condizioni normali non necessita nè di piccozza nè di ramponi.
Da San Giacomo si entra nel vallone omonimo che inizia alle spalle del paese, percorrendo la strada che segue il corso d’acqua. Dopo circa 30-40′ si giunge al bel pianoro nell’anfiteatro compreso tra il Monte Grum a destra ed il Borel a sinistra.
Qui si abbandona la stradina, passando a sinistra su una passerella sul ruscello (oppure attraversandolo dove possibile) e si risale il pendio rivolto a nord inizialmente in diagonale con percorso NO e poi N, costeggiando strettamente il bosco, e quindi quando il bosco termina, il percorso diventa via via più ripido, per risalire 200 m di dislivello fino a sbucare sulla cresta est nel suo punto più basso (piccolo colletto).
Seguire la cresta verso destra (Ovest) sempre sul filo o poco sotto (non c’è esposizione ma occorre valutare eventuali cornici), fino a raggiungere una breve fascia rocciosa, che si aggira comodamente sulla destra (in taluni casi si può anche affrontare direttamente con alcuni facili passaggi su roccette). Superato questo tratto si arriva ad un ampio colletto, dal quale ha origine la dorsale proveniente dall’anticima del Monte Gorfi. La si risale con percorso a piacere (pendenza sostenuta), fino al dosso dell’anticima, e quindi in breve dopo una leggera depressione, si arriva all’ampio panettone della vetta.
Discesa per la via di salita, oppure si scende lungo la dorsale-pendio nord raggiungendo la Pera Puntua, e quindi per l’ampio vallone verso Gias Contard o per pendii più ripidi verso Gias Bourel, riprendendo in basso la strada del vallone e infine l’inizio della strada per San Giacomo.
- Cartografia:
- IGC 1:50000 n.7 Valli Maira Grana e Stura