Non è l'altura dell'Èlbele, con la sua malga, i suoi boschi e prati l'elemento di maggior interesse del percorso. Degno di maggior nota è il Comando di Virti, la mèta della passeggiata, cioè i resti della stazione di comando che nel corso della Grande Guerra (1914-1918) fu allestito in una profonda forra naturale. Il luogo, avvolto dal silenzio, è di grande bellezza. Sono visitabili anche i ricoveri in roccia.
Dalla piazza di Carbonare, attraversato l’incrocio (con la dovuta attenzione), seguiamo i segnavia, ci inoltriamo tra le case e scendiamo nella parte superiore dell’ampia conca delle Mèuser. Le indicazioni ci portano verso est, a margine dell’area pascoliva. Alla nostra sinistra si erge, superba, l’alta, imponente montagna che sostiene la cima del Bècco di Filadonna (2150 m). Oltrepassata l’area denominata Giardino (ristoranti, punti di ristoro), di lato alla SS349, seguiamo sulla sinistra la sterrata che sale verso l’ex Malga Èlbele. Sfioriamo la malga e seguiamo la comoda strada forestale che ci conduce nei boschi adiacenti l’antico villaggio di Virti, che rimane nascosto alla nostra vista. Seguendo la segnaletica direzionale raggiungiamo facilmente la stretta forra naturale entro la quale gli austro-ungarici, cent’anni fa, realizzarono il Comando. E’ la mèta della nostra passeggiata. Possiamo rientrare per la stessa via fatta nell’andata oppure proseguire fino alla SS349, percorrerla in direzione di Folgaria (svoltando a destra) fino al villaggio di Virti e, poco oltre il centro abitato, svincolare sulla destra nell’ampia conca prativa seguendo la strada sterrata che in breve ci riporta al tratto terminale del percorso dell’andata.