Sconsigliata con nebbia per difficoltà di orientamento nella parte alta. Sviluppo della gita considerevole.
Si prosegue per la strada carrozzabile, seguendo le indicazioni per il Refuge du Carro e Sources de l’Arc; la prima parte è piuttosto monotona e non si guadagna molta quota; imboccato il vallone del Carro, si continua seguendo la strada che costeggia l’Arc, tralasciando a sinistra il bivio per il Refuge du Carro. Si continua fino al termine della strada, nei pressi di un alpeggio (attraversare un ponticello), dove ha inizio il sentiero per le Sources de l’Arc.
A questo punto il percorso piega decisamente a destra nel vallone molto evidente, con andamento pianeggiante per un primo tratto, e quindi si inizia a salire di quota.
Dopo circa 15’ si incontra un bivio, si segue la diramazione di destra per la Sources Inferieur de l’Arc, con una breve discesa per raggiungere una passerella che permette di attraversare il torrente. Si inizia così a risalire con percorso piuttosto diretto e ripido, guadagnano il crinale della morena, che va risalito sino al culmine.
Raggiunto il ripiano oltre la morena, si scende brevemente al grosso lago delle Sources de l’Arc, che si lascia alla propria sinistra, attraversandolo nei pressi dell’emissario (evidenti grosse pietre utili per l’attraversamento) oppure poco a valle. Oltrepassato il torrente, si individuano numerosi ometti che indicano la direzione migliore per risalire le rocce montonate dell’ex ghiacciaio, per raggiungere il ghiacciaio stesso.
Percorso il dosso montonato, ci si ritrova non lontani dalla cresta proveniente dalla Punta Clavarino, e quindi in base alla stagione si giunge all’inizio del ghiacciaio, che ormai non presenta crepacci se non nella zona centrale. Con questo percorso si attacca il ghiacciaio piuttosto in alto e si evita la zona più ripida, il che potrebbe consentire di non dover nemmeno calzare i ramponi (ma che è consigliabile avere).
Messo piede sul ghiacciaio lo si risale con poca pendenza, stando a debita distanza dalla zona potenzialmente soggetta alle scariche della Punta Clavarino (molte pietre presenti) ed alla zona centrale che potrebbe riservare qualche crepaccio nascosto; si punta quindi alla depressione del Colle Girard, molto evidente in fondo.
Dal Colle Girard, seguendo la traccia di sentiero ben marcata e con parecchi ometti, si risale l’ampia cresta Sud, attraversando dapprima una pietraia e poi una fascia detritica, sino ad un grosso ometto posto su un dente roccioso che era già ben visibile dal ghiacciaio.
Lo si aggira sulla sinistra e da qui in avanti si affrontano alcuni facili passi di I per vincere delle roccette, sino a raggiungere l’anticima; da qui si percorre o la cresta verso destra, oppure la traccia di sentiero poco sotto sul versante francese, raggiungendo la vicina cima con la croce metallica (visibile soltanto all’ultimo momento).
Discesa sul percorso di salita, oppure senza ritornare al colle Girard, scendendo per il più ripido pendio di pietrame e sfasciumi, meglio se innevato; a inizio stagione con la neve può anche essere salito questo pendio di circa 200 m con pendenza sui 35°, il che renderebbe la salita più impegnativa dal punto di vista alpinistico.
- Cartografia:
- IGC 1:50000 n.2 Valli di Lanzo e Moncenisio