
La scalata si presenta sempre verticale anche nel facile.
L'itinerario è abbastanza evidente, la chiodatura è molto datata, spesso i chiodi vanno valutati , soprattutto le soste. Prevedere quindi materiale adeguato
Di seguito viene riportata la relazione che si trova su montagne d'oc (con qualche modifica)
Materiale:
cordini in abbondanza, friend : qualche micro + da 0.3 al 2 con misure da 0.3 a 1 doppie (BD), un mazzetto di nut , 6-7 chiodi assortiti di cui almeno 3 a lama, martello.
si trova acqua di sorgente proprio sul sentiero che sale alle creste, 5 minuti dopo aver imboccato il vallone di prefuns, ultimo rifornimento.
In alternativa si può dormire al rifugio Questa, da qui in circa 40 min. si è all’ attacco (dal rifugio ridiscendere il sentiero e poi andare a destra, dopo 200 metri deviazione verso vallone prefuns)
Portarsi sotto le belle pareti delle creste, pervenire la grande cengia che taglia la parte inferiore delle punte maria, giovanna e mafalda. Percorrerla facilmente , fino a giungere sotto la verticale dell evidente spigolo della punta giovanna (vedi foto relazione baley93), con caratteristico diedro giallo posto a 50 m da terra – studiare la parete da lontano – perché quando si è sotto è più difficile orientarsi .
Nome scritto alla base, in nero, presso piccolo “colletto”
L1: attaccare , senza percorso obbligato lo spigolo, puntando al diedro giallo, fino a comodo terrazzo alla sua base. IV-IV+ _ 3 chiodi di sosta , molto buoni _ 40 m
L2: ci si innalza sul fondo del diedro (V, V+ 4 chiodi) si esce sulla sx, sotto strapiombetto rossastro, puntando a evidente chiodo con lungo cordino bianco (IV+) , salire direttamente sulla verticale del chiodo (V+-A0) , proseguire direttamente (V) fino a comodo terrazzo _ 2 chiodi di sosta pessimi, possibile fare sosta 1 m a sx con friend. 25 m
L3: si traversa orizzontalmente a sx per una decina di metri (IV) fino a scavalcare uno spigoletto, risalire il diedro per 8 m (V-) , sostare su terrazza con albero . 30m
L4: si prosegue direttamente su spigolo puntando a un caratteristico gendarme a forma di dito _(V-)_ 30m
L5: si supera il gendarme alla sua sx (IV+), si prosegue per affilata cresta (III), poi per filo di spigolo. 30 m
L6 : si raggiunge uno stretto intaglio dello spigolo sopra il quale sorge un poco evidente gendarme coperto da licheni neri. Si super ail gendarme per una placca alla sua dx (V- e V)
L7: salire in vetta per facili roccette (III)
DISCESA: dalla vetta , andare a sx verso la punta maria, al colletto fra le due punte vi è un evidente cordone di calata bianco, da qui con una doppia di circa 25 m oppure a piedi con attenzione, scendere a una cengia, che si percorre a dx verso il questa, fino a giungere a un salto verticale che si scende coin piccola doppia su due chiodi con fettuccia blu. Dalle cenge sottostanti andare ancora a piedi a dx fino alla pietraia del vallone di margiola (passi di II)
- Bibliografia:
- Montagne d'oc (it. 56)- guida dei monti (alp. marittime vol.2)
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