Il percorso da seguire è sempre evidente, il sentiero che conduce al Colle Servagno non è segnalato con segnavia ma ci sono numerosi ometti, e poi non rimane che seguire la cresta, con qualche aggiramento sul lato Valle Stura.
Al di fuori del periodo estivo, in presenza di neve, la gita diventa impegnativa (F+) e richiede piccozza e ramponi.
Si attraversa la borgata Serre e poi il sentiero inizia a salire sulla sinistra per prati, fino ad intercettare il sentiero della GTA che sale da destra. Ci si immette nel sentiero del GTA e si sale con una lunga serie di tornanti lungo il lato sinistro del Vallone Servagno, fino a raggiungere i ruderi della vecchia borgata di Servagno a quota m. 1736.
Da qui il sentiero prosegue a mezza costa superando pendii erbosi e valloncelli detritici piegando verso destra fino a raggiungere una conca erbosa a quota 2100 m. ai piedi della costiera rocciosa dei Costiglioni.
Qui si deve abbandonare il sentiero della GTA che prosegue a sinistra nel vallone principale verso i colli Oserot e Rocca Brancia, imboccando il sentiero sulla nostra destra (grosso ometto all’inizio), che risale un ripido versante detritico con numerosi tornanti (ora il bivio è ben segnalato su un masso in mezzo al sentiero) fino a raggiungere uno spallone detritico-erboso sotto i contrafforti rocciosi del Monte Servagno.
Il sentierino ora sale sulla destra, a mezzacosta in leggera salita, attraversando verso la fine un ripido pendio detritico (sfasciumi e terriccio) a tratti franoso e instabile (che richiede attenzione perché esposto sulla sottostante ripidissima scarpata rocciosa) così raggiungendo l’ampio Colle di Servagno 2588 m che si affaccia sul vasto Altopiano della Gardetta. Presso il colle si trovano i resti du una casermetta e due bunker.
Dal colle si risale la cresta NO del M.Giordano. Questa cresta è facile (EE/F) e poco esposta. All’inizio meglio tenersi presso il filo su roccette stabili, seguendo una specie di diedro-canale, evitando il ripidissimo e franoso pendio di sfasciumi a destra. Il successivo risalto roccioso si supera sul filo o più comodamente per tracce a destra. La parte restante della cresta è erbosa ed elementare (tracce), si sale sempre nei pressi del filo di cresta scavalcando l’anticima e raggiungendo infine la vetta del Monte Giordano, sormontata da un ometto di pietre.
Con neve dal colle si può anche traversa a destra, evitando il filo della cresta fino a raggiungere l’inizio di un pendio-canale piuttosto ripido. Si risale il pendio nevoso abbastanza ripido direttamente o con diagonali, fino a raggiungere uno spallone per poi riprendere il filo della cresta.
In discesa si può ripercorrere il percorso di saita oppure seguire la cresta SSO che scende al Colle della Montagnetta. Il percorso è privo di sentiero e segnalazioni ma è evidente con buona visibilità: all’inizio sul dorso erboso e detritico elementare, poi verso sinistra si scende traversando pendii molto ripidi di erba e terra per evitare un paio di risalti rocciosi della cresta, quindi in vista del colle ci si porta sul versante destro del crestone scendendo pendii detritico-ebosi e quindi per prati al colle. Dal colle si segue verso destra un vecchio sentiero militare un pò inerbito ma sempre evidente, si superano due impluvi di torrenti (tacche rosse, qualche passo EE in frana) e per comodo sentierino a mezzacosta ci si ricollega al percorso di salita nei pressi di una baracca di legno con abbeveratoio arrugginito, 1900 m.
- Cartografia:
- Fraternali carta 1:25000 N.13, Alta Valle Stura; IGC foglio 112
- Bibliografia:
- In Cima - Alpi Cozie Meridionali, Blu Edizioni