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Sulle pendici dei monti che sovrastano la cittadina termale di San Pellegrino (mt. 368), famoso: per le sue acque, i suoi antichi splendori e le costruzioni liberty, si sviluppa il bell’itinerario che permette di visitare l’ambiente della media Val Brembana. Arrivando da Bergamo, al primo semaforo giriamo a destra, attraversiamo il ponte e, dopo pochi metri, entriamo nel grande parcheggio in Via Piazzo. Iniziamo a pedalare sulla pista ciclabile, ricavata dalla sede dell’ex linea ferroviaria; in direzione di un ponticello passiamo a fianco del Grand Hotel e, continuando diritto, superiamo una galleria illuminata; in breve siamo al ponte che conduce a Dossena. Attraversiamo la strada asfaltata e saliamo, a sinistra, lungo il passaggio in cemento che porta alla frazione Cà de Rizzi dove abbandoniamo la pista ciclabile per immetterci nella rotonda, in direzione Antea (mt. 540). Curviamo a destra verso Santa Croce (mt. 778) pedalando su pendenze regolari, catturando panoramiche suggestive su San Pellegrino e la corona di monti che lo circondano. Nel centro della frazione, (fontana vicino alla chiesa) al bivio, (km. 8,0 – ore 0,40- mt. 397 di dislivello) saliamo a sinistra verso Spettino e, al bivio successivo, superando pendenze impegnative andiamo in direzione Salvarizza (mt. 923). Sopra la piccola frazione ha inizio uno sterrato che entra nel bosco; al primo bivio teniamo in piano a sinistra e, pochi metri prima di una tribulina ad un incrocio, giriamo a sinistra, in piano (km. 10,9 – ore 1,00). A questo punto prende il via uno stretto, ma ciclabile sentiero, marcato CAI, che ci consentirà di compiere il caratteristico giro completo ad anello, attorno al Monte Gioco. Dopo un breve tratto a piedi, pedaliamo su una sorta di sterrato fino a Cà Filippo, dove pieghiamo a destra su asfalto; inizialmente in piano poi un breve, ma ripido tratto ci conduce ad un bivio Continuando a sinistra sullo sterrato, superando un cancello metallico posto davanti ad una casa, in breve, raggiungiamo la Forcella di Spettino a mt. 1073, (km. 13,1 – ore 1,20 – mt. 713 di dislivello) punto panoramico della gita. Dalla piccola piazzola in cemento vediamo la croce in vetta al Monte Gioco; scendiamo a destra in direzione di un cancello in metallo e continuiamo poi a sinistra, in discesa, seguendo il segnavia CAI n° 598A e l’indicazione Corone. Il divertente sentiero che corre alla base del Monte Gioco, si sviluppa sul versante della Valle Asnera, in un bellissimo bosco prevalentemente di faggi, alla sola condizione che il fondo sia asciutto, altrimenti diventa fangoso e molto scivoloso. L’itinerario, caratterizzato dal primo tratto di discesa tecnica ma ciclabile, prosegue poi con andamento sali scendi, fino ad una specie di canalone, dove bisogna spingere la bici per pochi minuti. Arrivati ad una selletta erbosa, (km. 16,5 – ore 1,50 – mt. 780 di dislivello) in vista della Frazione Corone, vediamo il tragitto che lungo la cresta porta in vetta al Monte Gioco; prendiamo a destra, seguendo invece il sottostante sentiero segnalato dall’indicazione di una freccia in metallo, che indica Lepreno. Seguendo dei bolli gialli proseguiamo lungo lo stretto sentiero: inizialmente, taglia un ripido versante erboso, si trasforma poi in mulattiera che, in discesa, entra nel bosco; affrontando il tratto terminale molto sconnesso, per grossi sassi smossi, arriviamo alle case di Lepreno a mt. 825. Giunti alla frazione troviamo l’asfalto e scendiamo fino allo stop, dove giriamo a destra attraversando il centro del paese; dirigendoci sopra la chiesa e passando per Via S. Croce, imbocchiamo un bello sterrato che con andamento sali scendi, attraversa macchie di bosco e prato con alcune case isolate. Successivamente, superando due tratti ripidi con il fondo in cemento, giungiamo alla tribulina dove ha termine la salita, chiudendo così il periplo del Monte Gioco. Scendiamo ora lungo lo sterrato che avevamo percorso in salita fino a Salvarizza, (km. 18,2 – ore 2,30 – mt. 929 di dislivello) e di nuovo su asfalto fino a Santa Croce; allo stop, al centro del paese, curviamo a sinistra in direzione campo sportivo e continuiamo fino al termine della strada, dove prende il via la mulattiera che ci porterà a San Pellegrino Terme. Dopo il breve tratto iniziale, in cemento, il fondo diventa estremamente rovinato e sconnesso per grossi sassi smossi (per riuscire a stare in sella, è richiesta una notevole tecnica). Successivamente il percorso alterna pezzi in piano più scorrevoli, con altri ripidi molto impegnativi (le braccia e gli ammortizzatori vengono messi a dura prova). La mulattiera viene interrotta ad una casa incrociando l’asfalto, ma solamente per 50 metri, per continuare la discesa a destra, con stretti tornantini fino all’”Abetaia”, dietro al Grand Hotel. Ritornati sulla pista ciclabile, curviamo a sinistra per arrivare rapidamente al parcheggio.
- Cartografia:
- KOMPASS N° 105 - Lecco / Valle Brembana
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