Si continua sulla sterrata che prosegue dritta, oltrepassate le baite dell’alpe Losa di Ferro sulla destra si stacca segnato il sentiero per l’Alpe Mionda. Dopo un tratto in falsopiano passando alcune baite, si attraversa il Rio dei Piani e si sale arrivando ad un bel bosco di faggi, pochi metri di discesa ed ecco la diroccata Cavanna di Gaba 1423 m dove un cartello con scritto ‘mionda’ indica di proseguire dritto. In breve si giunge alla Balma di Chir 1505 m. Passando a sinistra dell’alpe il sentiero sempre ben segnato raggiunge l’Alpe Cavanna 1638 m poi alcuni interessanti stallaggi per pecore ed arriva all’alpe Vardasson 1882 m.
Si prosegue ancora sul sentiero segnato che attraversa il rio Verdassa fino a 1920 m, dove qui si abbandona il sentiero e si prosegue a destra una traccia con un traverso in salita che porta all’alpe la Torre 2045 m (quota su carta mu 2143 m sbagliata).
Dall’alpe si prosegue puntando sotto alla cima meridionale di Costa Bordevolo, e giunti a circa 2300 m si svolta con un semicerchio a sinistra puntando ad una dorsale con due vistosi denti di roccia. Giunti alla dorsale, davanti si apre una grande conca proprio sotto alle punte Giavino e Mionda.
Senza entrare nella conca si sale a destra il pendio erboso dapprima non molto ripido, aggirando alcune piccole balze rocciose, si sale spostandoci di poco verso sinistra su un fondo appena marcato di un canalino, mentre la pendenza aumenta, si sale a sinistra di una dorsale rocciosa e per pendii sempre più ripidi si perviene alla cresta spartiacque a poca distanza della croce di vetta del Monte Giavino.
La discesa può avvenire lungo il percorso di salita, oppure abbinando la salita alla vicina Punta della Mionda, lungo la cresta, da quest’ultima si scende lungo la cresta sud fino a giungere proprio sopra la grande conca, dove ci si cala e la si attraversa raggiungendo il percorso fatto in salita, descrivendo un piccolo percorso ad anello della parte alta.
- Cartografia:
- Mu Edizioni - Carta della Valchiusella