
NOTE: la via non è su una montagna famosa né è molto lunga ma è bella e divertente, merita inoltre per l’ambiente meraviglioso, solitario e selvaggio che la circonda. La sola passeggiata in questo angolo dimenticato di montagna piemontese vale l’intera giornata. Molto suggestivo potrebbe anche essere un pernottamento all’Alpe di Lee, ben tenuta e abbastanza pulita. L’acqua si trova fino all’Alpe Balma.
Aperta da Luca BRUNATI, Luca e Matteo ENRICO il 28/06/2015.
DISLIVELLO AVVICINAMENTO E ORARI: Dislivello: 500m , 2h-2h 30’ a dispetto del dislivello non eccessivo lo spostamento è lungo.
Quota base 2350 circa, partenza 1850 circa
Dislivello: 500m , 2h-2h 30’ a dispetto del dislivello non eccessivo lo spostamento è lungo.
Quota base 2350 circa, partenza 1850 circa
P.S.: se non si ha il permesso per la strada conviene percorrere il classico itinerario del Vallone di Vassola dai Chiapili, in alto invece di piegare a sx verso il Colle della Terra girare a dx verso il colletto sopra menzionato.
L1-attaccare l’evidente diedro fessurato che permette di superare il primo risalto dando accesso alla serie di fessure/lame gialle ben visibili dalla base. Salire i primi gradoni e proseguire sfruttando la fessura di fondo fino a superare un tratto più aggettante. Un altro più difficile tratto in fessura porta a ribaltarsi sulla comoda cengia erbosa. Traversare 5-6m verso sx fin sotto la verticale del sistema di fessure/lame giallastre. (sosta1: 1fix da integrare con un friend) (6A , lasciato nulla)
L2-dalla sosta salire direttamente fino all’inizio della fessura ostruita dall’erba, aggirarla sulla sx salendo sulla grande lastra e ritornare quindi verso dx. Superare ora l’atletico strapiombino utilizzando, per uscire, le buone ma lontane tacche sul muro soprastante e, a dx, il bordo arrotondato della grande fessura (ci si protegge bene con uno 0.75 posizionato nel bordo/fessura orizzontale). Proseguire per la larga fessura (1 fix) superandola in dulfer con un difficile passo, quindi più facilmente sin dove la fessura diventa nuovamente verticale, un ultimo atletico tratto permette di ribaltarsi all’interno di una nicchia. (sosta 2: 1 fix da integrare con un nut, è possibile anche utilizzare un friend ma conviene tenerlo per il tiro successivo) (6A+ , 1 fix)
L3-dalla sosta uscire dal soffitto della nicchia e afferrare la bella fessura soprastante, più impressionante che difficile. Seguirla sino al suo termine con bella arrampicata giungendo a un comodo terrazzino erboso con alcuni blocchi. (sosta 3: da attrezzare con un cordino su uno dei blocchi) (6A , lasciato nulla)
L4-la via prosegue per l’evidente diedro apparentemente molto disturbato dall’erba, in realtà la si evita molto bene. Salire i primi delicati e difficili metri (improteggibili), aiutandosi quindi con la buona presa sul fondo del diedro afferrare una lama sulla dx. (dietro a questa è possibile posizionare un micro friend). Con un altro difficile passo alzarsi fino ad afferrare la fessura di fondo (buona protezione con un friend 1) e proseguire quindi sul compatto muro grigio di sx (1 fix), sfruttando una serie di magnifiche tacche. Con difficile arrampicata portarsi sotto al tettino fessurato (dal fix i passaggi diventano obbligatori e improteggibili), superarlo sfruttando l’atletica fessura e portarsi quindi sul muro di dx (1 fix), tornare quindi verso sx e afferrando la fessura e il successivo blocco incastrato ribaltarsi su un terrazzino. (sosta 4: 1 fix da collegare con uno spuntone) (6B , 2 fix. Tiro chiave con passaggi obbligatori)
L5-salire nel diedro/camino strapiombante fino a una grande lama a sbalzo, superarla (la lama tiene ma comunque prestare attenzione) e ribaltandosi sopra afferrare la successiva atletica fessura. Uscire dal diedro in una zona facile ed erbosa andando a sostare sotto al grigio triangolo sommitale. (sosta 5: sosta di calata con 2 fix e maillon) (6A+ , lasciato nulla)
L6-dalla sosta salire verso dx fin sul filo di spigolo dietro al quale si trova una fessura, superarla con difficile arrampicata. Proseguire quindi sul filo del grande spigolo superando alcuni difficili ribaltamenti, il più ostico caratterizzato da una breve seppur strapiombante fessura. Giungere al termine del triangolo in una zona di grandi blocchi. (sosta 6: cordone su masso, utilizzato anche per la calata.) (6B , lasciato nulla. Prestare attenzione alla roccia un po’ lichenata)
DISCESA:
c.d.1: dal cordone fino alla base del triangolo terminale.
c.d.2: verticalmente fino a una sosta fuori via, posizionata qualche metro sotto alla S3.
c.d.3: quasi 60m fino alla base
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