Il sentiero è ben segnalato e camminabile fino al bivio nel vallone d’Umbrias, poi praticamente non ci sarà più sentiero se non tracce fra erba e pietraie per più di 1000 m di dislivello.
AGGIORNAMENTO 2019: il sentiero è ora interamente ben segnalato da tacche rosse e ometti sino al Passo del Lago Gelato. Nella 'ripida china di rododendri' dopo il bivio per Bocchetta delle Mule sono presenti anche paletti con marcatura bianco-rossa.
Dal parcheggio del paese di Forzo, presenti cartelli con paline segnaletiche, si segue il sentiero con indicazioni Grange Vassinetto e Bivacco Revelli, che si addentra nel vicolo tra le case per poi proseguire in direzione sud in una bella radura erbosa, con un bel tratto di mulattiera fra alti muretti a secco. Successivamente il sentiero, aggirata una pietraia, invita a proseguire a destra, iniziando una lunga risalita con stretti tornanti nel bosco di larici e pini. Presto si incontra un’edicola votiva che va lasciata a destra, proseguendo sempre con buona pendenza seguendo le tacche di vernice bianco/rosse e su buon sentiero senza possibilità di errore. Si supera la Grangia Bettassa 1712 m, il rudere di Sunnò 1838 m e poi sbucati su un dosso erboso con alcuni ruderi, si continua verso sud rientrando brevemente nel bosco e infine raggiungendo il pianoro con la Casa di Caccia Vittoria e poco oltre con le Grange Vasinetto 2017 m.
Proseguendo verso il torrente si incontra quindi un bivio (cartello), dove si prosegue a sinistra per il vallone d’Umbrias lasciando invece il sentiero per il Bivacco Revelli. Il sentiero ora sempre segnalato da tacche bianco/rosse ma meno marcato risale faticosamente una china di erba e massi, fino ad addentrarsi nel vallone d’Umbrias, dapprima con un bellissimo ripiano (leggera perdita di quota) e poi zigzagando tra enormi massi. A sinistra si possono scorgere anche i laghetti d’Umbrias mentre a destra sotto una parete rocciosa un curioso alpeggio a lei appoggiato (Grangia Umbrias 2231 m).
Si prosegue nel vallone fino ad incontrare una massiccia palina segnaletica, dove occorrerà seguire la direzione per il Passo del Lago Gelato trascurando gli altri sentieri.
Da qui in avanti non ci saranno più sentieri né tanomeno segnavia. Non si perda tempo a cercare tracce e ometti che non esistono, occorre salire la ripida china di cespugli di rododendro che costeggia la Costa d’Umbiras, erba e rocce, scegliendo il percorso migliore puntando a raggiungere un canalino di pietre a monte del ruscelletto che si scorge a sinistra e che forma una valletta. Conviene raggiungere il prima possibile la poco marcata dorsale che delimita la valletta del ruscello sulla sponda destra, dove sui massi si trovano alcuni ometti e vaghe tracce. Risaliti fino allo sbocco della valletta si attraversa il ruscello in una zona di pietraia che dà accesso alla parte superiore del vallone che conduce al Passo del Lago Gelato. Si percorre un bel ripiano erboso con dei grossi massi, quindi si raggiunge la morena pietrosa che va aggirata a destra su terreno prevalentemente erboso; si segue quindi una traccia più marcata che conduce nella conca (nevai) alla base del ripido canalino per il Passo del Lago Gelato.
Qui si hanno due opzioni: o seguire la traccia nei detriti al centro del canalone (neve anche inizio stagione) piuttosto ripida e faticosa, oppure mantenersi più a destra salendo per balze di erba e terra costeggiando alcune paretine per poi arrivare ad una zona di grossi massi accatastati (non sempre stabili) dai quali si traversa a sinistra per entrare nel canale a poche decine di metri dal Passo del Lago Gelato 2949 m.
Piegare decisamente a destra abbassandoci lievemente ed iniziare il lungo e faticoso traverso su pietraia di media grandezza puntando a vista al Colletto Gialin.
Giunti al Colletto salire la cresta a placche di roccia poco inclinate, qualche tratto di blocchi e rocce rotte si arriva al primo dente, aggirarlo e raggiungere il secondo dente massima elevazione.
- Cartografia:
- MU Edizioni - Carta della Valle Soana
- Bibliografia:
- CAI_TCI Gran Paradiso