
Nel caso si ritenesse l'attraversamento non sicuro si può sempre compiere l'anello passando dal Rif.Pagari molto consigliato.
Da San Giacomo di Entracque 1226 m si oltrepassa il rio direzione Prà del Rasur che si raggiunge su comoda sterrata fin nei pressi dell’ex Gias Moncolomb 1444m dove si oltrepassa il torrente su ponticello in legno direzione Rif.Pagari. Comincia adesso un lungo traverso in parte pedalabile che conduce al bivio Rif Pagari/Biv.Moncalieri.
La via del rif Pagari è un sentiero più largo dove la bici è quasi sempre possibile spingerla tranne che in pochi tratti, questa via però risulta più lunga perchè comporta la perdita di più di 200 m di dsl su terreno morenico molto pietroso, meglio salire direttamente al Lago Bianco e Bivacco Moncalieri anche se tale salita è pressochè tutta in portage. Raggiunto il Lago Bianco si entra in un ambiente incredibilmente solitario e selvaggio dominato da alte pareti e da lingue innevate perenni facenti parte del Ghiacciaio N.E. del Gelas. Seguendo sempre le tacche bianco/rosse si raggiunge l’appollaiato Biv.Moncalieri e il vicinissimo Passaggio dei ghiacciai del Gelas 2750m.
Per proseguire nella traversata occorre salire ancora di una trentina di metri lungo la cresta fino a trovare un cartello segnaletico (2780m circa). Da qui si traversa in leggera discesa in direzione del ghiacciaio N del Gelas sempre seguendo le tacche bianche /rosse, tale traverso, se in condizioni asciutte, non presenta grosse difficoltà
mentre in presenza di neve dura può richiedere l’uso dei ramponi, quindi informarsi se possibile preventivamente.Giro comunque da evitare a inizio stagione.
Raggiunta la morena del Gelas occorre sempre seguire le tacche bianco/rosse e non quelle solo rosse più vecchie che fanno risalire su un promontorio con omini di pietre, si continua invece sempre in leggera discesa sulla pietraia fino a quando la traccia comincia a diventare sentierino e si può finalmente salire in sella (2700 m circa) un breve tratto ripido precede una breve risalita proprio sotto il caratteristico roccione chiamato “Pera de Fener”e poi via in una serie infinita di tornantini e brevi traversi su terreno sempre impegnativo per via del fondo pietroso ma quasi mai “impossibile”, il “nose” è richiesto in alcune occasioni ma il grosso dei tornanti con la dovuta tecnica si può affrontare anche senza, in alcuni tratti nella parte alta sono consigliate ottime qualità di “galleggiamento” con la bike!!
La discesa ripaga ogni fatica e presto si giunge in prossimità del Rif.Ellena Soria che si vede già dall’alto scendendo nella Gorgia della Maura, dal Rif. solo più strada all’inizio molto sconnessa poi con fondo migliore.
- Cartografia:
- Fraternali Editore cartina n°15 1:2500 Valle Gesso/Parco Naturale delle Alpi Marittime
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