Difficile imboccare il sentiero giusto alla partenza.
Nella parte alta i segni gialli indicano la direzione da seguire e non necessariamente il punto in cui passare.
Proseguire a piedi su carrozzabile per circa 700 metri e si trova sulla sinistra un nuovo ponte in ferro sulla Dora di Ferret e segnavia per bivacco Gervasutti (3h30′).
(In alternativa il vecchio itinerario parte appena prima di Frebouze, appena passato il ponte subito a monte di Lavachey prima dei tornanti e si traversa ilò bosco per raggiungere poi il nuovo tracciato).
Si risale la morena del ghiacciaio avvicinandosi sempre più al cono detritico che scende dal vallone.
Lo si attraversa sempre seguendo tacche ed ometti portandosi sul verante destro salendo, dove una traccia guadagna quota velocemente.
Si supera un canalone e per un ripido pendio si arriva ad un canale (50m – corde fisse) che si risale facilmente. Si continua a salire di nuovo su tracce fino a portarsi in una zona di sfasciumi (che non ci abbandoneranno più fino alla meta) e di rocce montonate.
Seguendo sempre ometti e segni gialli si superano varie placche cercando i passaggi migliori, si mette piede quindi sulla lingua terminale del ghiacciaio che scende dalla sx orografica dell’isolotto roccioso su cui sorge il bivacco puntando sempre ai segni gialli: salire la paretina (30 m – corda fissa) fino a raggiungere il terrazzino su cui è stato posato il nuovo bivacco Gervasutti.
Discesa: seguendo il percorso di salita aiutandosi da un’eventuale doppia da 30 m per scendere dall’isolotto roccioso della costruzione.
- Bibliografia:
- CAI Touring Club Monte bianco Vol II