Non consigliabile in presenza di neve o ghiaccio. Percorso molto diretto con spostamento nullo, che ne fa una delle poche gite relativamente brevi della Valpelline.
Data l'esposizione favorevole è fattibile anche in autunno avanzato.
Dall’ultimo parcheggio della diga, proseguire su una strada sulla sinistra che va subito a ritroso (attenzione non si deve proseguire sulla sterrata che costeggia la diga dall’alto diretta al Rifugio Prarayer!) con tratti sterrati ed altri asfaltati, seguendo il segnavia n.7 indicante Lac Long e Lago Morto.
Dopo alcuni tornanti si incontra un bivio (entrambi segnavia n.7, stessa lunghezza ma quello di sinistra con difficoltà EE mentre a destra proseguendo ancora per un tratto sulla strada sarà poi di difficoltà E.
Il sentiero di sinistra sale in forte pendenza per prati e poi per un canalino di pietrame fino a sbucare su un pianoro a quota 2350 m dove si ricollega all’altro sentiero.
Quello di destra (consigliato) invece continua fino ad uno spiazzo dove si trova una galleria scavata nella roccia: prestare attenzione al sentiero che si sposta sulla destra di essa, per iniziare a salire il pendio di larici a monte della stessa. Terminata la rada fascia boscosa, si raggiunge una zona con numerosi paravalanghe di recente costruzione, quindi si tocca un alpeggio diroccato (Le Meà 2320 m) e poco oltre ci si collega all’altro sentiero.
Da qui in poi i sentieri sono comuni, si sale lungamente a fianco di una cremagliera di servizio ad un alpeggio che si raggiungerà successivamente. Per bei prati si prende quota tra dossi e avvallamenti, piegando prima verso destra e poi a sinistra nei pressi dei ruderi di les Seytives 2455 m. Poco dopo si entra in una valletta superando un ruscello, e quindi dopo un altro pendio erboso si giunge agli alpeggi di Pian Vauon 2580 m circa.
Si prosegue a monte dei fabbricati da poco ristrutturati, seguendo a mezza costa verso destra il comodo sentiero che porta al Lac Long 2720 m. Si continua a bordo lago, seguendo le frecce gialle, sulla sinistra raggiungendo l’immissario, qui si attraversa verso destra e si prosegue salendo la china erbosa sovrastante che culmina con una pietraia, da qui in breve si è al Lago Morto 2843 m.
Qui terminano le indicazioni, ma si possono seguire i numerosi ometti a partire dalla grande torretta posta su una placconata. Si prosegue puntando alla nostra cima, ora evidente in direzione est, attraversando una fascia di morena piuttosto agevole, dapprima in piano sfruttando alcune rocce montonate, fino a raggiungere la base della parete sud-ovest della Punta Gerlach. Si sale per ampi terrazzi di erba e pietrame, seguendo gli ometti che poi invitano a tagliare il versante quasi in piano sfruttando una ampia cengia di terriccio, sino ad imboccare un canalino. Prestare attenzione che il canale non è il primo che si incontra, molto stretto, ma il secondo (presenti ometti), che inizialmente si presenta di pietre mobili di piccole dimensioni, poi nella seconda parte diventa più comodo e si sale con facili passi di I tra rocce e terrazzi erbosi. Si raggiunge così un intaglio sulla cresta (esposto sul versante nord). Individuando gli ometti, ci si mantiene sempre alcuni metri sotto il filo di cresta, sfruttando subito una cengia rocciosa, non stretta ma un po’ aerea. Al termine di questa c’è un facile passo di arrampicata che però si effettua su un blocco molto instabile e prossimo al crollo, eventualmente si può salire leggermente sulla sinistra sfruttando una paretina rocciosa ben appigliata (verificare comunque gli appigli non sempre sicuri).
Si perviene nuovamente ad un ripiano sulla cresta che precede una seconda cengia, questa di erba e terriccio nuovamente un po’ esposta; superatala terminano le difficoltà, e si continua a salire quello che ora è un pendio di pietrame con alcune tracce di passaggio. Si può arrivare direttamente alla cima stando nei pressi della cresta, o aggirarla sulla destra. Poco distante si nota una cima secondaria (di poco più bassa) che si può raggiungere scendendo ad un colletto tra le due, e salendo per erba e roccette.
La discesa si svolge sul percorso di salita fino al Lago Lungo, qui è possibile compiere un parziale anello, non lungo ma meritevole, seguendo il sentiero di destra che dopo aver salito il dosso che sovrasta il lago, scende in un valloncello laterale sino a toccare il Lago della Testa 2719 m e poco sotto, dopo una discesa più ripida che inizia ad una forcella, il Lac du Mont Rouge 2642 m. Da questo, un comodo sentiero verso sinistra a mezza costa in dolce discesa, porterà ad un bivio 50 m sotto l’alpeggio Pian Vauon, ricollegandosi al percorso di salita.