
Percorrere la predetta poderale per circa 1 ora, compiendo un lunghissimo diagonale moderatamente ascendente (qualche tornante a 15 min dalla partenza), un sentiero a sx a taglio degli stessi. Dopo un lungo falsopiano, superata sulla sx un sorgente, infilarsi a sx in un evidente e marcato valloncello, da seguire per il suo lato dx orografico stando circa 20/30m sopra il suo fondo (rio in secca). Esso compie una progressiva ma lieve virata sinistrorsa. Dopo una mezz’oretta reperire a dx una vaga traccia che conduce ad un ben visibile abbeveratoio per animali (Fontana Genzana, 1849m). Prima di raggiungerlo, lasciato sulla dx, risalire a vista il vastissimo e moderato pendio fino ai pratoni sommitali (splendida vista sulla Montagna madre). Inoltre il panorama è ottimo sul Gruppo del Monte Greco, Marsicano, Monte Godi, sulla Terratta e sul paese di Scanno.
Svoltare a sx (N) puntando la lontana croce sommitale del Genzana (con nei pressi antenna), che si raggiunge in circa 1 ora dopo un paio di evidenti saliscendi, seguendo eventualmente 2 rotaie di pneumatici che qualche furbastro ha tracciato arando i prati (3 ore in tutto, facile incontrare cavalli bradi). Proseguire verso N in discesa e qualche piccola risalita verso l’evidente panettone del Rognone, che si raggiunge in 30/40 min, ometto, circa 2 km, 2089m. Ritornati brevemente (100m) sui propri passi, procedere ad una discesa diretta in direzione SO su un costolone erboso puntando al vasto pianoro erboso sottostante il pendio, circa 1650 quota, posto ad Ovest del Costone di Pietra Libertina, pianoro che presenta in ordine sparso grossi cumuli di sassi, segno di tentativi di bonifica del terreno per renderlo coltivabile. Al margine del pianoro (dx scendendo), a Est del Monte Cona c’è una costruzione diroccata, 1676 m. Dal pianoro traversare verso S fino a reperire (bolli bianchi rossi rifatti di recente) un marcato sentiero che a zig a zag discende i 250m di dirupato pendio fino a raggiungere la carrareccia proveniente da Frattura Vecchia, paese abbandonato agli inizi del secolo scorso (1915) a causa di una gigantesca frana dal Monte Genzana causata da un sisma, i cui effetti sono tutt’oggi ben evidenti, tra cui la creazione del lago di Scanno (si fa presente di dover discendere detto pendio, anche se non si reperisse il sentiero senza inoltrarsi nello stretto ed evidente thalweg ubicato alla sx scendendo, quindi dx orografica, in quanto il canale poi si inforra, risultando delimitato da alte pareti di roccia e chiuso in basso da alte briglie di cemento antierosione insuperabili – cfr relazione Annibale, skialp). Dalla suggestiva frazione (un paio di case recuperate, una chiesina intatta, una fresca ed elegante fontana) si percorre in falso piano la carrareccia che, lasciati a dx un campo da tennis (!) e il cimitero, risale in breve a Frattura Nuova, completando così un panoramico anello (ca 16 km).
- Cartografia:
- Carta dei Sentieri del Comune di Scanno 1:25000; parco d'Abruzzo , ed. il Lupo
- Bibliografia:
- Mazzoleni, la Montagna incantata it. 177 , parzialm per la salita
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