
Il bivacco Regondi è confortevole, sempre aperto e con 16 posti, non sono però presenti bombole, ma vi è una lampada a gas. Presenti numerose coperte, in numero almeno doppio rispetto ai posti letto. L'acqua si trova al lago sotto il Rifugio (5 minuti) oppure sorgiva a 15 min scendendo lungo il sentiero di accesso (Consigliabile fare la scorta arrivando al bivacco, è evidente la zona a destra del sentiero).
L'itinerario e' cambiato completamente rispetto a una decina di anni fa ed e' prevedibile che continuera' a mutare nei prossimi anni a causa del disfacimento del ghiacciaio. A causa del mutamento climatico, si tratta di un itinerario complesso, molto piu' lungo, e con una salita molto piu' ripida che se presa dal lato Crete Seche. Se si sceglie questo versante, e' consigliabile effettuare la salita entro fine giugno per sfruttare il piu' possibile i residui dell'innevamento invernale.
Dal bivacco si segue il sentiero (bolli rossi fino al lago) che scende nei pressi del lago Benseya 2513 m, quindi il terreno cambia. I magri pascoli lasciano spazio alla morena.
Si segue il sentierino (freccia per Mont Gele’; seguire gli ometti piuttosto che i radi bolli gialli, che appartengono ad un sentiero in disuso) fino a raggiungere una morena rossastra che si risale, portandosi nell’ex-conca glaciale. Il ghiacciaio e’ in completo disfacimento (estate 2018) e non e’ piu’ possibile raggiungere il colle del Mont Gele’ come invece indicato da molte relazioni. Si seguono i radi ometti e si risale, con lungo e faticoso saliscendi, su morene, ghiaccio fossile, e rocce montonate posti al di sopra della ex lingua glaciale in disfacimento alla base della catena del Morion. Non andare sulla ex lingua glaciale per restare protetti da eventuali scariche delle alte pareti della catena del Morion ed evitare i punti dove il ghiacciaio e’ collassato. Proseguire il saliscendi fino ad arrivare alla base dell’ex pendiio glaciale, che si risale ripidamente o su sfasciumi pericolanti e rocce montonate oppure su ripide (35°) lingue di neve. Si mette infine piede sul ghiacciaio (verso q. 3200; calcolare 3-4 ore dal bivacco). Sempre su pendenza sostenuta, raggiungere infine la base del Monte della Balma e ricongiungersi al’itinerario, decisamente piu’ semplice, che sale dal Col du Mont Gelé 3180 m. Si prosegue risalendo il piccolo pendio glaciale (no crepacci), costeggiando la cresta del Mont de la Balme, fino all’ultimo breve ma ripido (45°) pendio che culmina con le roccette della vetta, dove è posta una grossa croce in legno (3519 m, 5.30h).
L’ultimo pendio nevoso è evitabile risalendo sulle facili roccette/sfaciumi di cresta, facendo attenzione alla zona di attraversamento della terminale.
Discesa per la via di salita.
- Cartografia:
- Raggiungere Ollomont e proseguire fino a Glacier (Fine strada); ampio parcheggio e bar/ristorante in loco.
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