
Note
Uno dei più bei laghi alpini, se non il più bello almeno del Piemonte, considerate le sue acque perfettamente blu e la sua posizione solare in una conca aperta verso sud e circondata nelle altre direzioni da montagne alte più di tremila metri, ma anche uno dei laghi più lontani (dislivello minimo 1900 m) e disagevoli (se si considera l’assenza di sentiero nella parte alta) da raggiungere. Navigare in un lago alpino è come navigare in un bicchier d’acqua, ma, in questo caso, un bicchier d’acqua posto ben oltre le colonne d’Ercole …
Il lago presenta tre distinti isolotti rocciosi, una volta sbarcati sui quali, è abbastanza stupefacente pensare come possano essere raggiunti a piedi di inverno …
Bellissima la lineare insenatura, circondata da placche e duomi rocciosi, che si fa strada per un centinaio di metri nella riva meridionale del lago.
Avvicinamento
Il lago presenta tre distinti isolotti rocciosi, una volta sbarcati sui quali, è abbastanza stupefacente pensare come possano essere raggiunti a piedi di inverno …
Bellissima la lineare insenatura, circondata da placche e duomi rocciosi, che si fa strada per un centinaio di metri nella riva meridionale del lago.
L’accesso più diretto al Lago Gelato è quello che sale da Forzo, al fondo del vallone omonimo della Val Soana, attraverso le Grange Vassinetto, il Vallone di Umbrias ed il Passo di Lago Gelato per un totale di 1900 m di dislivello (considerata anche la risalita dal lago al Passo di Lago Gelato) di cui gli ultimi 700 m senza sentiero.
Una valida alternativa è quella che consente, partendo sempre da Forzo, di spezzare l’approccio dormendo al Bivacco Revelli e quindi di raggiungere il lago attraverso il Colle di Motta e la Bocchetta Meridionale di Gialin (non nominata sulla carta IGC ma solo quotata 3062 m).
Anche in questo caso, a partire dalla salita al Colle di Motta, non vi è sentiero mentre il dislivello aumenta di un centinaio di metri. Infine, l’approccio più lungo, ma anche più interessante, è quello che parte dalla diga di Teleccio attraverso il rifugio Pontese, la Bocchetta di Valsoera, il lago omonimo, il bivacco Pocchiola-Meneghello, il Lago di Motta ed il Passo di Moncimour, che permette sia di dormire in uno dei due succitati rifugi che di esplorare ben tre laghi.
Anche in questo caso, a partire dal bivacco Pocchiola-Meneghello vi sono solo tracce di sentiero che scompaiono a monte del Lago di Motta.
Descrizione
Una valida alternativa è quella che consente, partendo sempre da Forzo, di spezzare l’approccio dormendo al Bivacco Revelli e quindi di raggiungere il lago attraverso il Colle di Motta e la Bocchetta Meridionale di Gialin (non nominata sulla carta IGC ma solo quotata 3062 m).
Anche in questo caso, a partire dalla salita al Colle di Motta, non vi è sentiero mentre il dislivello aumenta di un centinaio di metri. Infine, l’approccio più lungo, ma anche più interessante, è quello che parte dalla diga di Teleccio attraverso il rifugio Pontese, la Bocchetta di Valsoera, il lago omonimo, il bivacco Pocchiola-Meneghello, il Lago di Motta ed il Passo di Moncimour, che permette sia di dormire in uno dei due succitati rifugi che di esplorare ben tre laghi.
Anche in questo caso, a partire dal bivacco Pocchiola-Meneghello vi sono solo tracce di sentiero che scompaiono a monte del Lago di Motta.
Trattandosi di un lago, ovviamente, il percorso è libero, ma non possono mancare sia lo sbarco sui tre isolotti rocciosi che la navigazione dell’insenatura meridionale.
- Cartografia:
- IGC Parco Nazionale Gran aradiso