Visto il dislivello non eccessivo e la relativa vicinanza, è consigliabile il concatenamento con il Monte Campioncino.
seguire indicazioni per il Passo della Presolana, salvo poi deviare a destra per la Val di Scalve e Vilminore. Senza salire al paese, si prosegue a destra per Schilpario, lo si supera e si prosegue sulla strada del fondovalle per il Passo del Vivione fino alla località Fondi dove la strada viene tenuta pulita, parcheggi a pagamento 5 €.
Da Bergamo: percorrere la Val Seriana superando Ponte Nossa, quindi raggiungere Clusone, Passo della Presolana e quindi scendere a Schilpario.
Da Fondi si seguono le piste solitamente ben battute (anche dai gatti delle nevi) intersecando varie volte la strada per il Passo del Vivione. Questa parte del percorso resta in ombra fino a stagione inoltrata a causa delle alte pareti del gruppo del Cimon della Bagozza che nascondono il sole.
Si passa poco sotto al Rifugio Cimone della Bagozza, e si prosegue a destra verso Malga Campelli di Sotto, dove si apre l’anfiteatro con in centro il Monte Campione e Campioncino, a sinistra il Monte Gardena.
Si piega ora nettamente a sinistra, seguendo una stradina che porta ai primi pendii del versante sud-est del Monte Gardena. Si può scegliere se seguire più lungamente la stradina oppure se iniziare a salire direttamente il pendio di moderata pendenza, puntando ad una sella poco a sinistra dell’anticima (visibile una croce dal basso). Raggiunta la dorsale, la si percorre fino alla croce e poi volgendo a nord-ovest si tocca rapidamente il dosso della cima.
Discesa dallo stesso percorso se ci si vuole limitare al Monte Gardena, mentre volendo concatenare il Monte Campioncino, una volta tornati nei pressi dell’anticima, si scende per l’ampio pendio sud-est; si trovano un paio di tratti un po’ più ripidi ma non ci sono particolari problemi. Terminato il pendio si raggiunge il Passo del Giovetto 1771 m, dove si incontra una stradina che taglia tutto il versante del Monte Campione fino a portarsi sotto il pendio sud del Campioncino. Qui lo si risale ripido ma senza percorso obbligato fino in cima.
Il dislivello in tal caso aumenta di 330 m.
Appena fuori del bosco si risalgono i pendii alla nostra sinistra fino a incrociare nei pressi di una baita una mulattiera che si può seguire per un pezzo per poi dirigersi verso la cresta della nostra montagna che, dopo un breve tratto leggermente ripido prima di un’anticima, ci porta facilmente a raggiungere la vetta.