Per saperne di più:
http://www.vieferrate.it/ferratagabi.htm
Seguendo la Statale del Sempione, si supera il confine di stato e, dopo pochi kilometri, subito dopo la galleria che precede il piccolo paesino di Gabi, si prende a sinistra (attenzione, non segnalato!) una stradina di accesso ad una cava che termina in riva al fiume. Nei festivi si può lasciare l’auto qua, altrimenti c’è un comodo parcheggio sulla statale. Ci si imbraga subito e si raggiunge in pochi passi l’inizio della ferrata che traversa in diagonale una placca; è possibile, portandosi dall’altra parte del fiume, seguire una variante che utilizza come attacco un ponte delle scimmie, in ogni caso i due percorsi si riuniscono dopo pochi metri. Si aggira uno spigolo e si risale una paretina; breve tratto di sentiero dopo di cui si susseguono alcune cengie anche molto esposte intervallate da saltini non particolarmente problematici. Si affronta poi un lungo tratto verticale abbondantemente caratterizzato da gradini ma anche da alcuni tratti strapiombanti. Una traversata verso destra ci porta al secondo tratto verticale/strapiombante, più corto ma caratterizzato da una disposizione dei gradini forse meno agevole. In questo pezzo si passa a fianco di un’enorme bandiera elvetica metallica appesa in parete e chiaramente visibile dalla strada. A questo punto le difficoltà si abbattono e in pochissimo tempo si raggiunge l’uscita della ferrata a quota 1450 metri. Calcolare un tempo di 1h 30′ per una salita non eccessivamente “tirata”.
Discesa molto semplice: si seguono pochi metri di sentiero che convergono su una strada asfaltata che va seguita in discesa; dopo poco un cartello ci invita a prendere un sentiero a sinistra che ci riporta in circa 20′ a Gabi.
Breve annotazione finale: dovrebbero essere presenti 2 vie di fuga che consentirebero di evitare i due tratti più difficili. Noi non le abbiamo notate, però su uno schema della ferrata che gira in rete sono segnate. Se qualche futuro percorritore volesse cortesemente verificare la cosa….