La via è il raddrizzamento della storica cresta dei torinesi, decisamente più difficile dell'originale in diversi tratti, ma molto più bella come linea. Riservata a chi non disdegna lunghi avvicinamenti!!
Più facile seguire il lungo avvicinamento per la Torre del Poddi e proseguire per un centinaio di metri scarsi sul sentiero a saliscendi che passa sotto le pareti. In tal caso conviene per riotrnare alla macchina proseguire lungo questo sentiero, che è quello dell'altro avvicinamento.
La via attacca sul torrione a destra (guardando a monte) della torre percorsa dalla via classica (facilmente riconoscibile per la targhetta metallica alla base).
Riconoscibile dai fix giallo bronzo, scritta in rosso alla base illeggibile.
L1: salire uno speroncino, traversare a destra sotto ai rami di un ginepro, salire un tettino, ritornare a sinistra, salire muro con diedrino in leggero strapiombo. 6a+, facilmente azzerabile, chiodatura corta. S1 da collegare
L2: salire in obliquo verso destra per risaltini e diedrini 4c. S2 da collegare
trasferirsi alla base del risalto successivo, poco a sinistra del filo di spigolo
L3: salire in obliquo verso destra strati rocciosi con numerosi ristabilimenti tecnici resi sgradevoli dall’erba 5b/c
L4: salire lo spigolo e un muretto verticale 5c
Conviene saltare la sosta sommitale e scendere dal torrione sostando al colletto successivo a un sorbo.
Discesa: andare contro la paretina successiva, scendere verso destra lungo una cengia che porta a una balma, raggiungere il canale erboso e scenderlo (cautela se innevato o bagnato)