Si tratta di una parlata germanica affine al bavarese, portata nel medioevo grazie all'arrivo di coloni provenienti dalla Baviera e dal Tirolo, lingua che si ritrova nei nomi delle contrade, località, alberghi. La località è nota per la foresta demaniale che occupa 1900 ettari e per le feste tradizionali che richiamano molti turisti (Festa del Fuoco 23 giugno, di San Giacomo patrono il 25 luglio e la fiaccolata dell' Assunta il 15 agosto).
Dal parcheggio si scende per una scalinata alla piazza del paese dove si trovano i vari segnavia Cai. Si risalgono le stradine strette fino a ritornare sulla provinciale per il rifugio Revolto dove al di là della strada, prima di una grande fabbricato giallo, si trova il sentiero 279 che sale abbastanza ripido su un costone di bosco rado. Si raggiunge prima una costruzione a quota mt 1120 poi una ampia radura dove sorgevano le case Campostrin, ora ruderi. Notevoli per altezza e dimensioni, alcuni alberi da frutta, forse ciliegi. Si entra nel bosco, assai buio per l’esposizione a ovest per un lungo tratto fino a uscire alla piccola radura di Malga Terrazzo mt 1546, bivacco aperto, incrocio di sentieri. Si prosegue in salita nel bosco, con sentiero inizialmente poco visibile, fino alla soprastante radura, altro incrocio importante di sentieri.
Ora su terreno aperto, il sentiero inizia a salire molto ripido tra mughi e ginestre (evitare in estate) fino a portarsi in quota sotto la cima del monte Terrazzo dove si immette nel sentiero di arroccamento che si segue fin quasi al Passo Zevola. Al bivio (cartello segnavia) lo si abbandona per seguire in lieve discesa il sent. 202 fino alla malga Frasèle di sopra mt 1630, riparo di emergenza.
Scendere poi fino alla malga sottostante, Frasèle di sotto, altro incrocio di sentieri, e per la forestale si ritorna a Giazza dopo essere transitati per le case Gisoul e Feceraut. Interessante la fontana Loke con acqua freschissima e lapide in lungua cimbra.
- Cartografia:
- Carta Pasubio Carega fg 1- sez. Vicentine Cai