Attualmente la via è interamente ed ottimamente attrezzata a fix inox. Le protezioni sono sicure e, per una via di montagna, abbastanza ravvicinate. Eventualmente portare qualche friend per integrare sui tiri finali più facili. Tutte le soste sono attrezzate con 2 o tre spit da collegare. I passaggi chiave sono sempre azzerabili. Sulla recente guida di Sertori e Lisignoli, lo schizzo non corrisponde all'andamento reale della via, ed i gradi sono decisamente sopravvalutati in parecchi dei tiri.
Per la via calcolare circa 4 ore, e almeno altre due tra doppie e ritorno alla funivia. La funivia fa orario 7-16.45, ma continua a funzionare fino a smaltimento totale delle persone presenti. Possibili lunghe code per la discesa (la cabina ha solo 8 posti). Costo A/R 15 €
Avvicinamento:
dall’arrivo della funivia dell’Albigna, salire tramite la strada cementata alla casa dei guardiani della diga. Prendere il sentiero che costeggiando il lago sale verso la base del pizzo frachiccio (segnavia bianco-blu-bianco).
Giunti in corrispondenza alla parete, abbandonare il sentiero e proseguire per grossi massi, puntando verso la parte destra della parete. L’attacco della via è evidenziato da un bollo rosso e da una freccia rossa un po’ sbiaditi, posti sotto la verticale di un evidente tetto nero. ATTENZIONE: occorre seguire gli spit esattamente in corrispondeza della freccia rossa (poco visibili dal basso).
Una ventina di metri più a sinistra è presente un’altra linea di spit, che appartengono però ad un’altra via.
Dalla funivia circa 30 minuti.
L1: salire diritti per una ventina di metri seguendo gli spit sulla placca, poi piegare a sx in diagonale e rimontare la placca con un passo delicato. Sempre in diagonale a sx si giunge alla sosta su un terrazzino sotto il grande tetto. 5c 40 m
L2: dalla sosta traversare a dx seguendo gli spit, rimontare un primo strapiombino e sempre traversando a dx superare il secondo strapiombino su piccole tacche. sostare su una cengia obliqua verso dx. 6a+ (5c e A0) 30 m
L3: dalla sosta traversare a dx senza salire su buone lame, agguantare un lamone e seguirlo verso l’alto per alcuni metri. Proseguire obliquando verso dx per lame, con arrampicata divertente, fino a giungere su una grossa rampaqua. Si percorre detta rampa facilmente fino sotto un diedro dove si sosta. 5b 40 m
L4: si prosegue ancora qualche metro sulla rampa fino dove questa termina alla base di un diedro, riconoscibile per un vecchio chiodo alla base. Salire il diedro facilmente, poi dritto su roccette ed erba facilmente in sosta. 3c 40 m
L5: ancora dritti per facili roccette puntando ad una strozzatura. La si supera con passaggio atletico, poi ancora facile fino alla sota posta alla base della parete successiva. 5a 30m
L6: Dalla sosta salire dritti tra due enormi lamoni. Al termine di questi, si traversa a dx per andare a prendere una fessurina verticale, che si segue per qualche metro. Quindi traversare a dx alla base di una grossa lastra posta in verticale ed andare a sostare qualche metro oltre la lastra stessa, oltre lo spigolo. 5c 40 m
L7: Dalla sosta seguire il facile fessurone di sx fino alla base dello strapiombo giallastro. si traversa quindi a dx sotto il tetto, e lo si supera con passo atletico in corrispondenza di un punto debole dello stesso. Pochi metri dritti su placche facili fino in sota. 6a 35 m
L8: Salire dritti per placche e lame, con arrampicata molto divertente, seguendo la direttiva dello spigolo che diventa mano mano più evidente. Spit più distanziati ma facilmente integrabili. Sosta su spit e chiodo. 4c 30m
L9: dalla sosta proseguire per lo spigolo qualche metro ancora finchè questo si trasforma in cresta. Proseguire sulla cresta stessa mantendendosi sul filo facilmente, e superato un ultimo passaggino si arriva alla sosta, da utilizzare per la prima doppia. 3a 40m
Discesa: due alternative: 1. si prosegue sulla cresta a blocchi, cercando il facile, fino alla forcella che separa l’avancorpo dalla cima del pizzo vera e propria. Sono circa 100-150 metri di dislivello ulteriore, calcolare almeno ancora un’ora. Dalla forcella con due calate da 60m comuni anche alle altre vie del Frachiccio si giunge nel canale di discesa
2. (consigliato) dall’altima sosta raggiunta, con 4 doppie su parete verticale, si tocca il ghiaione alla base della parete. Attenzione a reperire gli ancoraggi predisposti nella vasta parete: la prima doppia deve essere fatta leggermente verso Dx (faccia a valle), la altre sono invece verticali
- Bibliografia:
- Sertori - Lisignoli Masino Disgrazia Bregaglia - Arrampicate Classiche e moderne 2007, Ed. Versante