La salita alla vera vetta della Punta Fourà presenta passaggi su roccia fino al III°, anche in discesa, molto esposti, e con scarsa possibilità di assicurazione.
Fino alla croce posta sull'anticima le difficoltà sono invece leggermente più che escursionistiche (EE/F) con una serie di gradonate di I e un paio di passi di II non troppo problematici.
La partenza è nei pressi del Lago Losere, posto proprio ai margini della strada del Nivolet a 2 km prima del colle.
Salire sulla mulattiera reale per circa un’ora, fino a trovare sulla destra una casermetta.
Poco dopo parte a sinistra un’esile traccia, segnata da pochi ometti, che sale all’alpe Comba, ormai abbandonata , e poi su bei prati. La traccia prosegue regolare verso nord-est, raggiungendo su incredibili ed enormi placconate di roccia liscia lo splendido lago azzurro del Gias di Beu. Da qui il percorso si fa più difficile, su pietraia instabile, sempre comunque segnato da ometti.
Si prosegue verso nord fra vari altri laghetti, sfiorando il Col Ferauda (da lasciare a sinistra) e salendo sempre su mobili pietraie nella conca dell’ex-ghiacciaio, fino al Colle di Punta Fourà 3124 m.
Da qui piegare a destra sul costone della Fourà. Seguire la traccia abbastanza marcata e segnata da numerosi ometti che risale la cresta nord-ovest, portandosi prima sul bordo sinistro, toccando alcuni punti esposti, su terriccio e sfasciume.
A circa metà percorso la traccia si biforca e si scorgono ometti che salgono a sinistra. Non seguirli assolutamente, tracciato esposto e scivoloso! Portarsi verso il centro della parete e seguire gli ometti fino a una paretina rocciosa sulla sinistra. Qui con bolli gialli è segnato il passaggetto chiave, unico varco facile nella costiera. Superarlo con divertente arrampicata, con qualche passaggio un po’ più impegnativo (1° e 2°). Dopo poco si tocca l’anticima, contrassegnata da una croce metallica, dove i più si fermano.
Dalla croce si scende un breve scalino esposto, ma facile, fino a una placca (spit). Da qui si scende a una forcella con facile arrampicata, si traversa a sx evitando uno strapiombo di terreno molto esposto fino a a raggiungere al suo culmine dove si trovano due spit con cordino e maglia rapida utili per la discesa. Proseguire sono a incontrare un cordone bianco che aiuta ad alzarsi con fatica sul torrione centrale. Da qui, volendo, con passaggio molto esposto si può giungere al bordo estremo dove si trova una sosta attrezzata per una calata in doppia. Giunti alla sottostante forcella si risalgono i blocchi accatastati instabili giungendo all’ultimo torrione leggermente più alto del precedente. Al ritorno bisogna risalire il torrione dove si è effettuata la doppia (III+) e sfruttando il cordone bianco e i successivi ancoraggi in loco si ritorna alla croce. Utili qualche friends e una corda da 30 metri.
Al ritorno raggiungere prima il colle di punta Fourà poi il colle di Ferauda è possibile attaccare in cresta la divertente punta Violetta fino alla croce di vetta.
Discendere sempre per cresta e ritornare al punto di partenza.
- Cartografia:
- IGC N. 3 Il Parco Nazionale del Gran Paradiso
- Bibliografia:
- In Cima –78 normali nel Gran Paradiso (Blu edizioni) –Il Parco Nazionale del Gran Paradiso (Giulio B