
Dal piazzale all’ingresso del paese si attraversa il ponte sulla dora di Verney e si imbocca la mulattiera che si dirige verso destra attraversando i pascoli sino ad incrociare, in corrispondenza di un torrente, la strada del Piccolo San Bernardo.
La mulattiera prosegue tagliando i tornanti della statale del P.S. Bernardo, con la quale si giunge nei pressi del ponte pochi metri prima dell’abitato di Pont Serrand.
Qui si dirama sulla destra la carrozzabile per il vallone di Chavannes. (Si può evidentemente salire in auto fino a qua).
Se ne segue il tracciato, che si alza sulla sinistra orografica del torrente, compiendo un paio di svolte ed attraversando poco più in alto il torrente Orgère. Si prosegue ancora a tornanti e poi, in piano, sino nei pressi dell’Alpe Porassey 1860 mt.
Qui, sempre seguendo la strada, si aggira il costone che degrada dalla Comba Varin e si entra nel lungo vallone di Chevannes.
L’itinerario corre a mezza costa sulle pendici occidentali della Costa di Langeron, che incombono sulla destra, mentre sulla sinistra in basso scorre il torrente. Poco oltre le baite del Bercio Blanc di sotto (2152m), la strada compie due tornanti con i quali si porta sugli aperti pascoli in vista del colle. Dopo un tratto quasi pianeggiante si sale nei pressi delle Alpi Chevannes di sopra, ai piedi del Mont Fortin.
Si lascia l’itinerario per il colle di Chevannes e si prende a sinistra seguendo le indicazioni per il Monte Fortin
Tutta questa zona è interessante dal punto di vista flogistico annoverando in basso la genziana maggiore (Genziana lutea), l’astro alpino (Aster alpinum), la campanella barbuta (Campanula barbata). Più in alto, sugli sfasciumi della cresta spartiacque nei pressi del colle, cresce la rara Campanula del Moncenisio (Campanula cenisia) e la linarola d’alpe (Linaria pina).
Si raggiunge un valloncello con un alpeggio e lo si risale verso il fondo sino a raggiungere, in circa 30 minuti, il sentiero che dal Colle Chevannes raggiunge il M. Fortin. Da quì in 10 minuti si raggiunge la vetta ricca di antiche fortificazioni militari e da cui si gode di un panorama a 360° sul Bianco, la Valle d’Aosta, il Rutor e le valli Veny e Ferret.
La discesa inizia su sentiero scosceso, sovente coperto da lingue di neve, ma in breve la pendenza si addolcisce ed i1,30 ore, per pascoli verdi e chiazze di bosco, si raggiunge il ponte Combal a pochi minuti dal lago del Miage e sul margine orientale del Lago Combal ormai quasi totalmente interrato
All’estremità orientale del lago interessante visitare il laghetto periglaciale del Miage, che si annida in alto sulla morena. E’ un vero gioiello della natura, accuratamente celato, circondato dagli ultimi larici, ai piedi delle severe pareti del monte Bianco.
Attraversato il ponte sull’emissario del lago Combal, si prende la strada carrozzabile che scende a Courmayeur, percorrendo tutta la Val Veny sino alla sbarra di la Visaille dove si può usufruire di navetta per raggiungere Courmayeur
- Bibliografia:
- monte mianco IGC
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